Don Gabriele Mangiarotti: "Abbasso gli effetti, viva le cause!"
Mi è capitato, leggendo un bel libro di Giulio Meotti, di imbattermi in questa citazione folgorante di Bossuet: «Dio se la ride degli uomini che deplorano gli effetti di cui amano le cause». E l’ho confrontata con quanto sta accadendo nel nostro mondo, davanti a tutti noi, senza che ci si renda, a volte, conto che dobbiamo intraprendere un’altra strada se desideriamo il bene della nostra vita, della nostra società e dei nostri giovani. Basterebbe guardare a come si parla dei diritti, che vengono affermati come supremo valore anche quando, applicati, portano alla totale distruzione della comunità sociale: in effetti sembra proprio che l’esito di questa mentalità sia la creazione di un mondo di estranei, quando non di nemici, indifferenti alla sorte l’uno dell’altro, dominati dalla violenza e dall’assoluta mancanza di libertà. In nome dei cosiddetti «nuovi diritti» si giunge a negare la libertà di esistere con il proprio volto, accusando il diverso di posizioni assolutamente intollerabili, realizzando così la più terribile delle censure. Per non parlare dell’educazione, fino alle sue implicazioni sulla affettività e sulla vita sessuale. Mi sono trovato tra le mani un manuale rivolto agli e alle adolescenti sulla loro condizione, per aiutarli a vivere bene questo periodo della loro vita. La casa editrice è prestigiosa, e gli autori sono la American Medical Association. Provate a leggere la risposta alla domanda «Ma cos’è il sesso?» Così si legge: «Si può fare sesso in molti modi. Due dei più comuni sono il rapporto sessuale e il sesso orale… [e qui si descrive, sia per i maschi che per le femmine quanto si fa] Si fa sesso anale quando… [e anche qui la descrizione, che vi risparmio]. Queste sono tutte attività sessuali. Quando sarai più grande e deciderai di fare sesso, dovrai essere consapevole delle responsabilità e dei rischi. Non permettere a nessuno di costringerti a fare cose che non vuoi. Dopotutto, il tuo corpo e la tua vita sono tuoi e di nessun altro.» Si rimane senza parole quando le risposte sembrano da un lato mettere sullo stesso piano ogni azione che usi i genitali in qualunque modo, ma soprattutto si rimane sconcertati pensando che la sessualità sia ridotta a un esercizio senza alcuna dimensione più alta che non la sua fisicità. E tralascio la risposta sulla masturbazione, il cui giudizio è così espresso: «Ripetiamolo: la masturbazione è una cosa sana e naturale, da fare in privato. Non importa se ti masturbi una volta al mese, una volta alla settimana o più volte al giorno. La masturbazione potrebbe essere un problema soltanto se scegli di masturbarti così tanto da non avere tempo per altre cose, come stare con gli amici o goderti i tuoi hobby. Per il resto, è normale che una persona si masturbi quanto vuole.» Certamente si apre qui un discorso molto vasto, che cerca di mettere a fuoco quello che desideriamo per la nostra vita e per la convivenza comune, dove a tema sono i fondamenti stessi del vivere e la libertà delle persone. È comunque evidente che senza una chiarezza sul bene comune, il significato della verità, il valore della vita e il carattere umano dell’amore e della trasmissione della vita, sarà sempre più difficile costruire relazioni e forme di vita abitabili da chiunque. In questo tempo che tutti vogliono descrivere come di «cambiamento d’epoca» quello che risulta essere più evidente è il fatto che proprio tale cambiamento sia stato possibile soprattutto per l’inerzia (quando non ignavia) dei «buoni», come ricordava tempo fa, nella beatificazione di s. Giovanna d’Arco, papa Pio X: «Ai nostri giorni più che mai la forza principale dei tristi è la viltà e la debolezza dei buoni, e tutto il nerbo del regno di satana sta nella fiacchezza dei cristiani. – Oh! se mi fosse permesso, come lo faceva ispirato il profeta Zaccaria, di domandare al Redentore divino: che cosa sono queste piaghe nel mezzo delle tue mani? La risposta non sarebbe affatto dubbiosa: queste mi sono state fatte nella casa di coloro che mi amavano, dai miei amici, che non han fatto niente per difendermi e che in ogni incontro si sono fatti complici dei miei avversari. E questo rimprovero si può dare ai cristiani infingardi e paurosi di tutti i paesi». Ecco, forse qui sta tutta la questione, se cioè coloro a cui è stato dato di avere una mentalità e una cultura capaci di realizzare il bene oggettivo dell’uomo e della società, quel bene che aveva in mente San Marino fondando la nostra Repubblica, saranno capaci di farlo fruttare, con una consapevolezza adeguata ai tempi. Perché capita sempre più spesso di incontrare giovani (e meno giovani) totalmente ignari dei valori e dei principi che rendono umana, per la nostra storia, la nostra civiltà. E ci auguriamo con tutto il cuore che i responsabili della educazione dei giovani, in primis i genitori, tengano gli occhi bene aperti su quanto viene proposto alle giovani generazioni.
Comunicato stampa
Don Gabriele Mangiarotti