La situazione della pandemia a San Marino continua a generare dati preoccupanti. Il numero di contagiati nel corso della così detta seconda ondata ha superato quello della prima. La politica dei ricoveri nel reparto di isolamento presso l’ospedale nonostante sia radicalmente cambiata e si sia scelto di mettere in atto terapie di cura presso le abitazioni, mette in evidenza come vi sia un constante incremento della necessità di cure più intense rendendo preoccupante l’utilizzo della terapia intensiva che proprio in questi giorni ha superato il 90% delle proprie disponibilità. Preoccupa anche il diffondersi della pandemia in aree che dovrebbero invece essere protette e tutelate al massimo, come alcuni reparti dell’ospedale in cui si ha notizie di contagi anche con esiti gravi, e la stessa residenza per anziani della Fiorina. Quiaddirittura è stato allestito un reparto Covid per i suoi ospiti, disattendendo ogni più razionale norma di prudenza anche alla luce delle indagini in corso in alcune regioni italiane dove sotto inchiesta sono finiti amministratori e politici che hanno consentito una simile follia. A tutto ciò si aggiunge la quasi totale assenza di una vera indagine epidemiologica sostenuta da una vera campagna di screening che, in un territorio ristretto e più facilmente controllabile come quello sammarinese, avrebbe avuto tutte le possibilità di tenere la pandemia sotto controllo. I livelli di organizzazione e risposta al controllo della pandemia in un momento estremamente critico come quello di marzo-maggio 2020, che ha definito la prima fase di diffusione del Coronavirus, non sono certo paragonabili a quelli della seconda ondata in cui la situazione pare invece essere sfuggita di mano. Una situazione che si è di nuovo aggravata nonostante vi sia stato almeno un trimestre per organizzare gli interventi di controllo da parte del Comitato Esecutivo dell’Iss e della Segreteria di Stato competente, tempo invece completamente sprecato. Inoltre, come ha riferito lo stesso Segretario di Stato alla Sanità, è stato proprio il Comitato Esecutivo dell’Iss a consigliare di estendere l’apertura dei locali fin dopo la mezzanotte a Capodanno, ricoprendo di ridicolo chi ha poi seguito questo spregiudicato consiglio traducendolo in un decreto legge, che il governo ha dovuto immediatamente abrogare sotto la pressione di chi ha dovuto invece dire a malincuore ai propri cittadini, di restare a casa durante le festività, mentre ancora sono forti le polemiche che riguardano l’organizzazione del cenone di fine anno da parte delle strutture alberghiere. A tutto ciò si aggiunge la totale incertezza sulla possibilità di avviare la campagna di vaccinazione dato che, come sostiene il direttore ospedaliero, questa dipenda dalla benevolenza dell’Italia:” Noi – dice - speriamo che l’Italia sia così clemente da concederci già le prime dosi quando arriveranno da loro”. Tutto ciò quando tutti i Paesi d’Europa hanno avviato le campagne di vaccinazione già dal 28 dicembre e paesi piccoli come ad esempio Montecarlo, hanno acquistato le dosi direttamente dalla casa farmaceutica che le produce. Tenuto conto di questo quadro disarmante che rivela la mancanza di una benché minima strategia per affrontare la crisi pandemica in particolare sotto il profilo della prevenzione, i Consiglieri di Libera interpellano il Governo per sapere:
1) Se ci sono e, se sì, quali sono esattamente i protocolli adottati per tenere sotto controllo la pandemia da Coronavirus;
2) Se si sono finalmente identificati i luoghi in cui con più frequenza prende origine il contagio e quali misure sono state adottate per renderli più sicuri;
3) Quali sono le ipotesi relative alla diffusione del Coronavirus all’interno della Residenza per anziani della Fiorina, se si sono considerati i rischi e per quale motivo si è deciso di allestire dentro la Rsa stessa un reparto Covid;
4) Per quale motivo la Segreteria alla Sanità, nonostante il compito di garante della salute pubblica, abbia sostenuto politiche tese ad attenuare, piuttosto che incrementare, il controllo sugli spostamenti e i centri di aggregazione delle persone;
5) Per quale motivo si è deciso di dipendere esclusivamente dall’Italia per ottenere le dosi del vaccino e non si è pensato a forme di approvvigionamento adottate dagli altri Stati; 6) Se esiste infine un piano pandemico che preveda anche la strategia di vaccinazione ed è possibile conoscere la data in cui questo inizierà.
Gruppo Consiliare LIBERA