Enzo Merlini (CSdL): Tanto tuonò che piovve!
Come avevamo previsto, San Marino è tornato agli onori delle cronache per le proprie politiche fiscali spregiudicate. Occorre cambiare rotta: servono parole inequivocabili e fatti conseguenti dopo le elezioni
Lo avevamo previsto: solo il Governo e la ex maggioranza pensavano che le politiche fiscali spregiudicate non avrebbero sortito reazioni. LA7, Rai3 ed i giornali nazionali italiani, ultimo in ordine di tempo il Sole 24 Ore, ci stanno dedicando le loro attenzioni per i recenti provvedimenti relativi alle residenze fiscali a condizioni più che agevolate, così come quelli per incentivare l’immatricolazione di barche e navi.
Tanto più che siamo reduci da una clamorosa polemica conseguente al proliferare di autonoleggi e concessionarie: solo chi non voleva vedere non si è accorto che qualcosa non andava.
Si è tornati a parlare di San Marino come di un paradiso fiscale: servono a niente le difese d’ufficio del Governo, tese a precisare che non lo siamo perché scambiamo le informazioni. Conta di più la percezione degli obiettivi che si vogliono raggiungere della spiegazione tecnica.
Tali obiettivi, perseguiti dal Governo e dalla ex maggioranza, sono chiari: tornare a cercare nuove entrate senza guardare troppo per il sottile, anche a costo di sottrarre risorse ad altre giurisdizioni come l’Italia, con la quale abbiamo accordi di buon vicinato, e l’Unione Europea, con la quale ci apprestiamo a firmare l’Accordo di Associazione.
La giustificazione che "così fan tutti" è puerile. Ad esempio il Portogallo, Paese decisamente più influente di noi, ha dovuto cambiare rotta, anche perché gli altri si erano indispettiti.
Possibile che non si capisca che è l’economia reale che va difesa e promossa e non le politiche farlocche? Possibile che si sia disposti a buttare a mare oltre un decennio di fatiche per riconquistare l’"etichetta" di Paese virtuoso? Come può non essere condizionata negativamente un’impresa seria che volesse investire a San Marino, vista l’immagine che ne è emersa?
Ora serve un cambio di rotta repentino: non l’aumento dei requisiti per ridurre il numero delle residenze atipiche, bensì l’abrogazione dei provvedimenti oggetto della discordia.
Ora servono parole chiare in tal senso e fatti concreti dopo le elezioni.
Staremo a vedere!
Comunicato stampa
Enzo Merlini - Segretario Generale CSdL
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