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Ex correntisti CIS: "Premesse e promesse"

2 giu 2024
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La campagna elettorale è nel pieno del suo svolgimento e le promesse di magnifiche sorti e progressive per il futuro del Paese nel percorso di integrazione con l’Unione Europea si sprecano sui giornali, sui social, durante gli aperitivi pre-elettorali. Agli ex correntisti CIS – incolpevoli vittime di un dissesto figlio di oscuri accordi e legami tra banca vigilata e coloro che allora avrebbero dovuto vigilare – prima delle promesse interessa ribadire le premesse. Ci era stato promesso la restituzione dei nostri risparmi in tempi relativamente congrui attraverso la liquidazione di obbligazioni garantite dallo Stato aventi scadenza al luglio 2022, luglio 2024 e luglio 2026. Tempistiche analoghe a quelle con cui sono stati rimborsati i risparmiatori vittime di precedenti dissesti bancari e che erano state puntualmente rispettate. Noi ci siamo ritrovati con Titoli di Stato aventi scadenza, rispettivamente, al 2032, 2037, 2042. Gli ex correntisti CIS, per evitare i buchi di bilancio che avrebbe comportato la liquidazione delle obbligazioni secondo i termini pattuiti, sono stati costretti a farsi portatori di “credito pubblico” a lunghissima scadenza. Su queste premesse ci siamo trovati costretti ad agire contro provvedimenti normativi che ritenevamo ingiusti e “punitivi” nei confronti delle uniche vittime inconsapevoli di quanto avvenuto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha aperto l’istruttoria e sta valutando la vicenda. Ci era stata promessa la rapida anticipazione della prima tranche di titoli 2032 attraverso la liquidazione del patrimonio residuo di Banca CIS. Qualcosa è stato fatto ma molto resta da fare. Riconosciamo l’impegno profuso dagli amministratori coinvolti nelle operazioni di recupero ma per alleviare davvero i disagi delle famiglie e delle imprese occorre uno sforzo pubblico che individui soluzioni e percorsi tesi a venire davvero incontro ha chi oggi si è visto privato di tutto senza aver fatto niente. Viste queste premesse chiediamo, per il futuro, impegni seri e concreti che offrano prospettive certe e trasparenti ai correntisti. La mancanza di certezze sul “se” e sul “quando” potremo rientrare in possesso dei nostri risparmi non sta minando solo la fiducia nel futuro ma anche la serenità di vita di famiglie e di importanti realtà aziendali. Impiego di finanza pubblica che consenta di anticiparne la liquidazione, effettività del mercato secondario dei titoli che consenta di renderli “commercializzabili” e non doverli considerare – oggi – come carta straccia, renderli “spendibili” per il pagamento delle imposte, adeguamento dei tassi di interesse riconosciuti al tasso di inflazione: queste sono solo alcune delle strade percorribili per venire incontro alle decine e decine di persone interessate. Su questi temi e su queste proposte chiediamo alla Politica tutta di prendere posizione e di impegnarsi mantenendo da parte nostra – e noi le promesse le manteniamo – un atteggiamento responsabile e di disponibilità al dialogo. Chiediamo che analogo atteggiamento – se non per ieri, almeno per il domani – venga fatto proprio da tutte le forze politiche che si candidano alla guida del Paese.

c.s. ex correntisti CIS





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