Il mancato trasferimento al Fondo Pensioni sarà recuperato con un piano di rientro e mitigato dagli interventi previsti nella Legge di Bilancio, in grado di portare nuove risorse. Indispensabile mettere mano al più presto alla riforma del sistema pensionistico.
Il rapporto fra lavoratori attivi e pensionati non regge più e le previsioni lasciano immaginare ulteriori squilibri in futuro. Siamo una società che invecchia e questo rende sempre più difficile la tenuta dei fondi pensioni. “E' nostro dovere ricercare un equilibrio dei conti – afferma il Segretario di Stato alla Sicurezza Sociale, Franco Santi – e avviare percorsi che possano garantire le pensioni delle giovani generazioni. Un compito – aggiunge a cui nessuno si può sottrarre”.
Di qui la decisione di attivare fin da subito un confronto serrato e costruttivo con tutte le parti sociali, per arrivare entro luglio ad una riforma irrimandabile e sostenibile. Un dialogo aperto da tempo, con le organizzazioni sindacali, che ha già portato ad alcuni risultati importanti e da cui è scaturita una prima bozza di riforma arricchita da indicazioni e suggerimenti preziosi.
Le condizioni dei conti pubblici, seriamente minati da una congiuntura economica sfavorevole ma anche da scelte irresponsabili perpetrate negli anni, costringono ad interventi tanto dolorosi quanto inevitabili.
“Del resto – aggiunge il Segretario Santi – non è la prima volta che un Governo decide di non trasferire una quota di risorse pubbliche ai Fondi pensioni. Lo stesso è accaduto nel 2011, quando l'esecutivo di allora fece una scelta analoga per una cifra decisamente superiore (40 milioni di euro) per tre anni. Il nostro impegno – continua – è quello di ripianare questo mancato trasferimento con un piano di rientro decennale, a cui si aggiungeranno i nuovi introiti che deriveranno dalla lotta all'evasione fiscale, come fissato dalla Legge di Bilancio”.
Al tavolo della concertazione, al quale dovranno sedere le rappresentanze sindacali, le associazioni di categoria e le forze politiche, si dovranno riscrivere le nuove regole del sistema previdenziale tenendo conto dell'invecchiamento della popolazione sammarinese, delle esigenze delle nuove generazioni e nella volontà di favorire anche quella crescita di occupazione capace di portare un contributo significativo all'equilibrio dei conti e dei Fondi pensione. Lo stesso ci si aspetta accada per effetto del contrasto all'evasione fiscale e delle agevolazioni previste per favorire gli investimenti e la crescita delle imprese e del lavoro autonomo.
Già dai primi giorni dell'anno la Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale intende convocare le parti con l'auspicio che il confronto sappia abbandonare la logica delle barricate e favorire invece la ricerca delle migliori soluzioni per affrontare l'emergenza, nell'interesse del Paese e con la volontà di dare risposte concrete e praticabili ai lavoratori e alla comunità più in generale.
Comunicato stampa
Segreteria di Stato Sanità
Il rapporto fra lavoratori attivi e pensionati non regge più e le previsioni lasciano immaginare ulteriori squilibri in futuro. Siamo una società che invecchia e questo rende sempre più difficile la tenuta dei fondi pensioni. “E' nostro dovere ricercare un equilibrio dei conti – afferma il Segretario di Stato alla Sicurezza Sociale, Franco Santi – e avviare percorsi che possano garantire le pensioni delle giovani generazioni. Un compito – aggiunge a cui nessuno si può sottrarre”.
Di qui la decisione di attivare fin da subito un confronto serrato e costruttivo con tutte le parti sociali, per arrivare entro luglio ad una riforma irrimandabile e sostenibile. Un dialogo aperto da tempo, con le organizzazioni sindacali, che ha già portato ad alcuni risultati importanti e da cui è scaturita una prima bozza di riforma arricchita da indicazioni e suggerimenti preziosi.
Le condizioni dei conti pubblici, seriamente minati da una congiuntura economica sfavorevole ma anche da scelte irresponsabili perpetrate negli anni, costringono ad interventi tanto dolorosi quanto inevitabili.
“Del resto – aggiunge il Segretario Santi – non è la prima volta che un Governo decide di non trasferire una quota di risorse pubbliche ai Fondi pensioni. Lo stesso è accaduto nel 2011, quando l'esecutivo di allora fece una scelta analoga per una cifra decisamente superiore (40 milioni di euro) per tre anni. Il nostro impegno – continua – è quello di ripianare questo mancato trasferimento con un piano di rientro decennale, a cui si aggiungeranno i nuovi introiti che deriveranno dalla lotta all'evasione fiscale, come fissato dalla Legge di Bilancio”.
Al tavolo della concertazione, al quale dovranno sedere le rappresentanze sindacali, le associazioni di categoria e le forze politiche, si dovranno riscrivere le nuove regole del sistema previdenziale tenendo conto dell'invecchiamento della popolazione sammarinese, delle esigenze delle nuove generazioni e nella volontà di favorire anche quella crescita di occupazione capace di portare un contributo significativo all'equilibrio dei conti e dei Fondi pensione. Lo stesso ci si aspetta accada per effetto del contrasto all'evasione fiscale e delle agevolazioni previste per favorire gli investimenti e la crescita delle imprese e del lavoro autonomo.
Già dai primi giorni dell'anno la Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale intende convocare le parti con l'auspicio che il confronto sappia abbandonare la logica delle barricate e favorire invece la ricerca delle migliori soluzioni per affrontare l'emergenza, nell'interesse del Paese e con la volontà di dare risposte concrete e praticabili ai lavoratori e alla comunità più in generale.
Comunicato stampa
Segreteria di Stato Sanità
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