Fondo straordinario di solidarietà, il Governo convochi subito l’incontro richiesto!
Il Governo non ha dato ancora nessuna risposta alla richiesta della CSU di convocare con urgenza un incontro con le parti sociali per la costituzione di un fondo straordinario di solidarietà per fare fronte all’emergenza coronavirus e in particolare per sostenere il reddito dei lavoratori, delle famiglie e delle aziende. Tutto ciò mentre è stato prorogato il Decreto sulle restrizioni per contrastare la diffusione del coronavirus, che seppur necessarie dal punto di vista sanitario, sul piano economico intaccano le condizioni economiche dei lavoratori e di molte aziende, senza che vi siano adeguate tutele e forme di sostegno di carattere economico. La CSU, pertanto, rinnova con forza questa richiesta al Congresso di Stato, invitandolo a convocare fin da queste ore l’incontro chiesto dalla CSU lo scorso 2 aprile. Obiettivo della CSU è quello, attraverso il confronto, di varare tempestivamente misure per affrontare l’emergenza sanitaria e per individuare gli strumenti necessari per tutelare l’occupazione e sostenere il reddito dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese in maggiori difficoltà, sia per il presente che in prospettiva per l’immediato futuro. Il Decreto Legge n. 52 del 20 Marzo 2020, i cui effetti sono stati prorogati, ha ridotto di circa la metà il reddito dei lavoratori che non sono in servizio, compresa l’indennità per malattia. Molti di coloro che hanno un contratto a tempo determinato, non è detto che potranno beneficiare degli ammortizzatori sociali, per cui non avranno più strumenti di sostegno economico. Non vogliamo lasciare indietro nessuno: a tal proposito, ricordiamo - tra gli altri - che tra i soggetti più colpiti dalla situazione di emergenza vi sono anche quei lavoratori dipendenti che sono rimasti senza reddito, in quanto dimessisi da un posto di lavoro prima dello scoppio dell’epidemia e che “non hanno superato il periodo di prova” nell’azienda che li ha assunti successivamente. Una situazione che non è tenuta in considerazione nel DL n. 55/2020, il quale ha escluso questi lavoratori dai benefici previsti, ed a loro volta non hanno diritto agli ammortizzatori sociali. Va dunque costituito rapidamente il Fondo straordinario di solidarietà che chiede la CSU, che deve essere finanziato senza preoccupazioni circa l’aumento del debito pubblico, e in particolare anche attraverso prelievi sui capitali finanziari e immobiliari di chi detiene maggiori ricchezze, prestiti bancari, ecc., tenendo conto che comunque serviranno interventi economici dall’esterno in tempi il più possibile rapidi. Se non si interviene rapidamente ed efficacemente abbiamo serie preoccupazioni sulla tenuta sociale del paese; agli enormi problemi determinati dalla emergenza sanitaria, si aggiungono anche le difficoltà economiche di molti lavoratori e anche di tante aziende, specie quelle più piccole e maggiormente interessate ai provvedimenti restrittivi. Il Governo deve necessariamente tenere conto delle richieste dei lavoratori più in difficoltà, di cui la CSU si fa portavoce, e anche delle aziende che hanno vitale necessità di sostegno economico per evitare di subire una crisi da cui non riuscirebbero più a rialzarsi. Sono necessarie misure straordinarie di supporto per evitare il crollo dell’economia reale e l’aumento della disoccupazione. Il paese non può affrontare l’emergenza e in un futuro ripartire solo attraverso i tagli e le restrizioni! Chiediamo pertanto al Congresso di Stato di aprire rapidamente un tavolo di confronto, ovvero una sede di coordinamento della grava emergenza in atto, che coinvolga le parti sociali e datoriali, e che provveda in primo luogo al varo del Fondo straordinario di solidarietà o all’implementazione di quello già esistente. Anche San Marino ha assoluta e urgente necessità, come sta succedendo in vari paesi d’Europa e del mondo e in Italia da parte del Governo Conte, di una significativa immissione di liquidità per i lavoratori, le famiglie e le imprese con cui fare fronte alle ingenti perdite economiche determinate dall’emergenza covid 19. Confidiamo che il Governo voglia comportarsi con il massimo senso di responsabilità verso il paese, accogliendo questa richiesta e quindi convocando rapidamente l’incontro richiesto, per fornire le risposte più efficaci e condivise ad una emergenza sanitaria ma anche economica e sociale che non ha precedenti nella storia contemporanea.
CSU