Gatti: atteggiamento da bullo, pronti per un vero progetto di sviluppo
Non ce ne voglia Marco Gatti, ma il suo comportamento è quello tipico dei bulli. I quali se vengono sfidati, rispondono con cattiveria peggiorando la situazione. Il problema è che le “vittime” di questo atteggiamento incomprensibile sono i sammarinesi. Dopo la sollevazione popolare andata in scena la scorsa mattina, inviare immediatamente un comunicato stampa, mettendo nero su bianco: “Nessun dietro front sul DES”, rappresenta un vero e proprio atto di disprezzo e menefreghismo intollerabile anche nei confronti delle forze di maggioranza che si sono affrettate a prendersi i meriti rispetto al dietrofront sul progetto. Detto questo il confronto con la cittadinanza sarebbe dovuto cominciare mesi fa. Così come il coinvolgimento attivo e reale delle opposizioni e delle associazioni sindacali e datoriali. Ecco cosa dice invece Gatti nella pratica anche se non lo scrive: voi sammarinesi non avete capito nulla, ora vi spiego io il progetto, in modo da approvarlo al più presto. Questa pervicacia nell’inseguire i propri interessi si commenta da sola e non potrà che trovare un muro insormontabile da parte di Libera. Questo è il punto non è certo l’ego del Segretario alle Finanze, finito sottoterra dopo la figura barbina rimediata in Commissione Finanze. Noi siamo realmente preoccupati per la possibile perdita di sovranità del nostro Paese. Ma cogliamo anche l’occasione per inserire un nuovo tassello nel dibattito, oltre a quelli già affrontati dal nostro partito e che riguardano in particolar modo i problemi che il DES porterà alle nostre attività, così come difficilmente crediamo che gli organismi internazionali potranno accettare un ritorno ad una economia opaca. Il Segretario Gatti e il suo governo si sono mai confrontati con le Istituzioni limitrofe? Il DES è un'area geografica specifica, equiparabile a una zona franca, in cui vengono attuati particolari incentivi fiscali ed economici. È chiaro che il nostro Paese quando fa le sue scelte non deve certo chiedere il permesso all’Italia. Ma è anche vero che i nostri vicini potrebbero prendere le proprie contromisure, con danni irreparabili per San Marino e nei rapporti politici, che comunque non sono poi così idilliaci come qualcuno vorrebbe raccontare. Noi dal canto nostro continueremo a difendere sempre e comunque la nostra Repubblica, a proporre un piano di sviluppo partendo dal nostro attuale tessuto economico, dalle piccole, medie imprese e da progetti innovativi condivisi. Su questo vogliamo lavorare. A Marco Gatti però chiediamo maggiore rispetto per chi è andato in piazza, ma soprattutto per i nostri concittadini.
cs Libera
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