Gatto ucciso da carabina, LNDC: "Pena lieve per reato grave"
Una vita è stata spezzata nel giro di pochi minuti. La vita era quella di un gatto che viveva libero per le strade di San Marino, senza dare fastidio a nessuno. A stroncarla è stato un giovane ciclista, Antonio Tiberi, quello che si definirebbe una promessa nel mondo dello sport. La polizia del posto ha svolto le indagini, avendo ricevuto la segnalazione dell’animale morto, e in breve tempo ha identificato il palazzo da cui è stato sparato il colpo mortale. Il responsabile è stato condannato dal Tribunale di San Marino al pagamento di una multa da 4.000 euro e temporaneamente sospeso dalla sua squadra di appartenenza. Il giovane uomo si è giustificato dicendo che, essendo appassionato di armi e di tiro a segno, stava mirando a un cartello per provare il nuovo fucile ad aria compressa che aveva appena acquistato e non si era accorto del gatto. “È sempre molto avvilente quando questi gesti orribili coinvolgono dei giovani, ma questa non può essere una scusante. A 21 anni si dovrebbe essere in grado di capire cosa è giusto fare e cosa no”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Premesso che faccio fatica a credere che non si fosse accorto del gatto prima di sparare, c’è anche da dire che ha dichiarato di averlo visto dopo già steso a terra e ha deciso di chiudere tutto e andare a fare un giro per non pensarci, perché aveva paura. Chissà, forse se fosse stato soccorso immediatamente sarebbe stato possibile salvarlo, o almeno tentare. Se anche, come dichiara, si fosse trattato di un incidente, non c’è comunque giustificazione per il comportamento avuto successivamente. Fermo restando, tra l’altro, che sparare in strada è un atto totalmente irresponsabile perché avrebbe potuto ferire chiunque. È inaccettabile un gesto del genere da parte di uno sportivo che, per quanto giovane, dovrebbe essere un esempio per i suoi coetanei e per i bambini.” “Purtroppo il codice penale di San Marino è rimasto molto indietro per quanto riguarda i reati contro gli animali. In Italia le pene sono ancora troppo lievi e da anni portiamo avanti una battaglia per chiedere pene più severe, ma nella Repubblica di San Marino la situazione è ancora più grave, paragonabile a quella che avevamo in Italia venti anni fa, quando l’uccisione di animali veniva punita con una semplice ammenda. Auspico che il legislatore si attivi quanto prima per riformare le leggi locali affinché questi episodi vengano puniti con la severità che meritano”, commenta Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.
c.s. LNDC Animal Protection
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