Gendarmeria: feriti da attacchi ingiusti e ingiustificati, scrive l'organo di base
Ringraziamo il Comandante del Corpo per aver autorizzato questo Organo di Base a diffondere i suddetti dati.
Ci sembra la forma migliore per esordire nella nostra comunicazione.
Non crediamo che inasprire la conflittualità latente tra i Corpi di Polizia sia il modo per risolvere i nostri problemi, soprattutto per non ingenerare sfiducia nella cittadinanza e nelle Istituzioni che dai Corpi stessi si attendono sicurezza. Nutriamo stima e considerazione nei confronti dei nostri colleghi militari e civili, dai quali ultimi, ci sembra corretto rilevare, ci differenzia uno status che garantisce loro privilegi a noi negati.
Però, sentiamo l’esigenza di rappresentare i sentimenti dei Gendarmi feriti dagli attacchi ingiusti ed ingiustificati rivolti al Decreto Legge 17 agosto 2016 n. 108 e, di conseguenza, al Corpo della Gendarmeria.
Riteniamo che strumentale sia attribuire al Decreto meschine finalità elettorali.
Riteniamo, invece, che la riorganizzazione della Gendarmeria attuata attraverso il Decreto si configuri quale intervento mirato ed utile ad apportare decisivi miglioramenti all’operatività del Corpo.
Riteniamo, altresì, che il Decreto non leda i diritti di alcuno e non sia assolutamente in contrasto con la riforma dei Corpi di Polizia ma, anzi, possa fungere da volano per il progetto di riforma organica del comparto della sicurezza sammarinese che, come giustamente sottolineato nei comunicati sindacali, da molti anni è incompiuto.
Riteniamo, inoltre, che il Decreto sia congruente con l’obiettivo della riqualificazione delle carriere richiamato nell’Ordine del Giorno espresso dal Consiglio Grande e Generale in data 30 aprile 2015, obiettivo peraltro annunciato dal Comandante del Corpo della Gendarmeria in occasione dell’audizione innanzi alla Commissione Affari Esteri tenutasi il 28 giugno u.s..
Riteniamo, pertanto, che l’approvazione del Decreto entro questa legislatura sia coerente con il succitato Ordine del Giorno.
Infine, sentiamo il dovere di ringraziare pubblicamente gli Eccellentissimi Capitani Reggenti, il Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri ed il Congresso di Stato.
A prescindere dal Decreto, il Corpo della Gendarmeria continuerà ad operare con la dedizione e lo spirito di sacrificio che gli appartengono.