Gentilmente, il Governo batta un colpo
Nel week end che celebra la collaborazione fra la Repubblica di San Marino e i territori limitrofi, è diventato legge l’emendamento che parrebbe - a detta del Segretario di Stato per gli Affari Esteri - risolvere il problema targhe. Incerto su cosa dire, il povero Beccari è stato lasciato completamente solo sull’argomento dai colleghi di Interni e Trasporti. Sparito anche il Segretario di Stato con delega alle dirette dalla cameretta, impegnato a girare l’Italia con relativi selfie di accompagnamento. Ci mette una toppa la TV di Stato con la voce del Senatore Alfieri: “ho presentato l'emendamento proprio per risolvere i problemi dei frontalieri” e spiega che servono circolari attuative. Almeno uno che ha le idee più chiare e che lavora per risolvere i problemi dei suoi cittadini. Ma ai sammarinesi chi pensa? Abbiamo ancora un governo oppure si è sdoganata la lenta e inesorabile annessione politica e culturale all’Italia, in cui l’unico orpello di sovranità rimasto è nelle serate danzanti e nel limitato uso di precauzioni anti COVID? Dove sono finiti i leoni che un anno fa, insieme alle associazioni di categoria, ridicolizzavano il governo di allora spiegando con sicumera che con loro al governo tutto sarebbe stato immediatamente risolto? Dove sono le magiche relazioni con Lega, PD, Forza Italia, implementate dal governo solo pochi giorni fa al Meeting? Le onorificenze concesse ai Presidenti di Regione ricevuti in pompa magna, quale risultato hanno sortito? Le vecchie volpi politiche - dietro il governo - usano le loro presunte potenti relazioni solo per mettersi al sicuro dalle beghe giudiziarie? Repubblica Futura chiede al governo di battere un colpo se esiste ancora. Chiede al governo se fra un aperitivo, un giro in Puglia, un salto a Misano, due salti in discoteca, ha voglia e capacità di governare il Paese. RF rileva che l’esecutivo, a parte lo scempio in tribunale e la sudditanza a qualche signora, dedica alle attività di governo il minimo sindacale del proprio impegno e tempo. RF ha ricevuto decine di segnalazioni di cittadini e imprese che, nonostante la grancassa sui problemi superati (?) della “questione targhe”, continueranno a immatricolare veicoli in Italia. Avere una targa RSM è, a questo punto, un problema se si hanno dipendenti frontalieri, parenti e affini italiani, rapporti e relazioni affettive in Italia. E mentre in Italia il mercato dell’auto è sostenuto da incentivi, a San Marino è arrivata, dopo il “gatti bollo”, l’ennesima mazzata al settore che rischia di perdere posti di lavoro e ridurre le entrate fiscali (monofase per veicoli). A Beccari, a cui esprimiamo vicinanza umana visto che i suoi colleghi si sono fatti di nebbia, RF chiede se intende avviare una seria azione politico-diplomatica per parificare lo status di cittadini italiani e sammarinesi che guidano veicoli con targa dei due Stati. Risolvere alla radice il problema senza ipocrisie e scorciatoie, esaminando le numerose criticità. È inutile avventurarsi in spericolate operazioni sui mercati di capitali e non avere nemmeno la facoltà di fare guidare una vespa con targa RSM a un ragazzo italiano. Garantire la mobilità dei cittadini in condizioni di reciprocità è un elemento minimo fra stati amici. RF, nell’imminenza della sessione consiliare di settembre, quando ormai l’autunno è alle porte, chiede al governo se ha finito le vacanze e se ha ancora senso avere un ufficio registro automezzi a San Marino; oppure dobbiamo aspettarci un prossimo emendamento che ci assoggetta alla motorizzazione di Rimini, così tutti possono guidare tutto? Un consiglio infine. Se quanto scritto sopra non basta, il governo metta in azione la deus ex machina delle relazioni italo-sammarinesi. Magari con un whatsapp: “help help - chiama i tuoi amici per guidare una macchina targata San Marino”, cercandoli fra i servizi segreti, Banca d’Italia, la BCE, qualche azienda municipalizzata, ecc. Vuoi vedere che sarà capace di risolvere anche questo problema con buona pace di Alfieri e di Luca Beccari?
Repubblica Futura