Giornata Europea per la Vita Indipendente delle persone con disabilità
Vita Indipendente, articolo 19 della CRPD, significa essere inclusi nel sistema di diritti e di doveri, di dolori e di piaceri, della società in cui si vive. Il Diritto cioè, di prendere decisioni riguardanti la propria vita, quali ad esempio dove vivere, come vivere e con chi vivere.
In tutt’Europa, e non solo, il rivoluzionario processo di cambiamento culturale innescato dalla CRPD, avanza con velocità e modi differenti, tuttavia, è già riconoscibile ovunque il diffondersi di questa nuova consapevolezza sui diritti delle persone con disabilità, e la Vita Indipendente è la pietra miliare su cui si sta costruendo tale orizzonte.
Per le persone disabili, soprattutto per quelle più gravi, essere considerati cittadini con pari diritti ed opportunità e con il Diritto di vivere indipendentemente dalla disabilità, è una realtà la cui piena affermazione è ancora lontana. A San Marino ad esempio, non esistono tutte le necessarie opzioni per rendere reale e possibile la Vita Indipendente alle persone con disabilità. Da noi, infatti, persiste il solo approccio di "presa in carico e di cura" che indirizza gli interventi assistenziali verso servizi residenziali, considerati, dal movimento per la Vita Indipendente, fortemente limitanti l'indipendenza, l'autonomia e l'inclusione.
L’European Network for Indipendent Living (ENIL), a cui aderisce anche Attiva-Mente, lotta per la de-istituzionalizzazione delle persone con disabilità, che non significa necessariamente “sgomberare” gli Istituti, ma programmare e adottare pratiche secondo il modello bio-psico-sociale, cardine del cambio di paradigma. La de-istituzionalizzazione indica l’assunzione di tutte quelle azioni necessarie a favorire l’autodeterminazione delle persone con disabilità, evitando rischi di isolamento derivanti anche, ad esempio, dall’imposizione altrui di obiettivi e programmi terapeutici precostituiti.
L’ENIL, pur nella consapevolezza di trattare aspetti molto delicati, considera la figura dell’Assistente Personale un’ottima risposta alla problematica in oggetto. Non si tratta di un'assistente personale qualsiasi, ma un professionista selezionato, scelto, formato e addestrato, retribuito dalla persona con disabilità che ne usufruisce secondo gli accordi raggiunti fra le due parti in causa. I finanziamenti pubblici destinati alla retribuzione dell'Assistente Personale sono assegnati direttamente alla persona con disabilità (o da chi ne ha la tutela per legge) che diventa sua datrice di lavoro.
Lo scorso 3 Dicembre, per cause non dipendenti dalla volontà delle Associazioni organizzatrici dell’Evento su questo tema, non è stato possibile sviluppare un confronto con chi ha la responsabilità di questo settore a San Marino. Riteniamo quindi doveroso, considerata anche la recente approvazione della Legge Quadro che richiama in modo preciso la Vita Indipendente, rilanciare il confronto su questo Tema, al fine di poter prevedere anche nel nostro sistema, nel prossimo futuro, la suddetta figura.
Se sull’istituzionalizzazione delle persone con disabilità, ovvero sulla loro accoglienza all’interno di Istituti, o anche presso case famiglia, cooperative, case protette ecc., tutte le opinioni sono rispettabili e legittime, è fondamentale capire che occorre partire dal parere delle stesse persone con disabilità che, nel ribadirlo a gran voce il prossimo 5 maggio, rivendicano con forza il Diritto di poter scegliere loro dove, come e con chi vivere.
Comunicato stampa Attiva-Mente
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