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Giorno delle Memoria: anche il lavoro ha pagato il suo tributo di vittime

25 gen 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La tragedia della Shoah va ricordata per tenere sempre vivo in tutte le generazioni di oggi e di domani il ricordo di questa pagina tra le più oscure della storia umana. La CSdL, nell'aderire pienamente al Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio, intende ricordare e commemorare le milioni di vite umane stroncate dalla violenza annientatrice del nazifascismo. La violenza nazista non ha colpito solo il popolo ebraico, vittima di un programma di vero e proprio sterminio razziale, e le minoranze etniche: anche il mondo del lavoro ha pagato un tributo importante. Nella sola Italia furono migliaia i lavoratori deportati nei campi di concentramento e di sterminio, a seguito di scioperi nelle grandi fabbriche o per atti considerati eversivi, come i sabotaggi alla produzione bellica nazi-fascista. Tanti lavoratori hanno pagato con la vita le scelte di opposizione politica al regime nazi-fascista, che non tollerava alcuna forma di protesta e inviava nei campi di sterminio i lavoratori che non condividevano i loro inumani obiettivi. "Non possiamo, non dobbiamo dimenticare tutte le vittime dello sterminio nazista - afferma con forza la CSdL - tra cui anche le migliaia di lavoratori e anche militanti sindacali che hanno subito gli orrori della deportazione, dei campi di lavoro e delle camere a gas." E i lavoratori hanno avuto un ruolo centrale nella storia della Resistenza, poiché migliaia di operai hanno contribuito alla cacciata del nazifascismo riorganizzando il Sindacato democratico nelle fabbriche, e contribuendo a riannodare i rapporti tra le persone; ciò, pagando prezzi elevatissimi. Il Giorno della Memoria che celebriamo ogni anno ci ricorda che è un dovere morale ricordare questo passato così tragico, e continuare a combattere senza paura ogni genere di razzismo e di totalitarismo, rafforzando i valori della democrazia e dell'uguaglianza di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla appartenenza etnica o politico-religiosa, per realizzare una società più inclusiva, libera e solidale.


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