Giù le mani dal nostro mare
Le Associazioni Albergatori di Rimini, Riccione, Bellaria, Cattolica, Misano, unite si inseriscono nell’acceso dibattito che si è sviluppato attorno all’ipotesi di progetto per la realizzazione di un parco eolico off-shore al largo delle coste riminesi. L’intensa esperienza di pianificazione strategica con cui, negli ultimi dieci anni, è stato ridisegnato il modello di sviluppo della Riviera ci ha lasciato, oltre che una costa profondamente trasformata anche nel segno della sostenibilità, una lezione molto importante. Un percorso strategico, per avere successo, deve svilupparsi non a partire da un tema specifico, per quanto importante o persino urgente , ma su un approccio fortemente integrato tra diversi ambiti tematici, settori operativi, bisogni, opportunità e obiettivi. In assenza di questa visione il rischio molto concreto è che, per rispondere a una “urgenza”, si finisca per mettere a repentaglio un’altra “urgenza”. Nello specifico caso del parco eolico off-shore, l’“urgenza” di energia pulita contro quella della salvaguardia del paesaggio. Qui non si tratta di cadere nelle solite sterili discussioni tra progresso e tutela paesaggistica, che per tanti anni hanno accompagnato in Italia un dibattito che nella maggior parte dei casi non è riuscito a garantire il perseguimento di una qualità urbana. Credo siamo tutti consapevoli di quali siano i rischi che stanno minando la sopravvivenza del nostro pianeta e di quanto sia necessario invertire drasticamente la rotta e intraprendere con ferma determinazione la strada verso la sostenibilità. Come area vasta Romagna sarebbe molto stimolante costruire un percorso strategico che individui nella sostenibilità economica, sociale e ambientale, il suo filo conduttore. Se vogliamo che questo percorso si traduca in un vero e proprio processo di cambiamento, dobbiamo evitare fughe in avanti e agire con metodo. Parlare di cambiamento sostenibile significa delineare una strategia che chiama in causa la transizione industriale, energetica, della mobilità, urbana e agricola. Solo nel momento in cui si intraprende questa strada con grande convinzione, responsabilità e trasparenza da parte di tutti: il settore pubblico, gli attori privati, i finanziatori e la comunità stessa potremo generare un impatto reale. Il Parco eolico off-shore finirebbe per creare un grande conflitto: quello tra l’interesse (di tutti? di tanti? o di alcuni?) e l’ennesima deturpazione di un paesaggio e di un ambiente che nel passato abbiamo troppo spesso messo in subordine e che oggi invece rappresenta l’ossatura portante della nuova immagine del nostro territorio di cui, come operatori del settore alberghiero, siamo e saremo strenui difensori avendo noi stessi attivamente contribuito a costruirla.
In rappresentanza delle Federalberghi della Provincia di Rimini Patrizia Rinaldis