Green Festival San Marino: Un festival portatore di biodiversità

La VI edizione ha portato sui tavoli territorio e biodiversità, investendo più luoghi e rendendo partecipe l’intera comunità

Green Festival San Marino: Un festival portatore di biodiversità.

Doveva essere il festival della biodiversità, il Green Festival San Marino andato in scena il 23 e 24 febbraio, e così è stato. Biodiversità degli spazi utilizzati, dell’anagrafica del pubblico, della narrazione che andava dal contadino alla grande distribuzione e della stessa impostazione e militanza dei relatori, con il confronto fra parti talora antitetiche che si è dimostrato sempre civile e costruttivo.
Due giornate intense, con diversi tavoli di lavoro, con relatori provenienti da - Piemonte, Toscana, Umbria, Marche, Romagna e San Marino - e un unico filo conduttore: la tutela della terra che ci nutre e della biodiversità agroalimentare.
Una due giorni che ha lasciato in ciascun partecipante la consapevolezza che il suolo “è un’entità vivente” che respira, si nutre, beve, trasforma, assimila e accumula. “Ci ha trasmesso la certezza che la base che sostiene l’intero ecosistema è fatta di organismi invisibili, batteri che elaborano la materia organica fornendo alle piante quei metaboli e quei macro e micro elementi che rappresenteranno poi il valore nutrizionale dei nostri cibi” dice un organizzatore del festival.
La biodiversità della vita del suolo, la si è raccontata nella mattinata di venerdì ai ragazzi delle scuole medie, con ricercatori dell’Università di Urbino e tecnici dell'Ufficio Gestione Risorse ambientali e Agricole.
Tuttavia questo patrimonio vitale dei terreni si deteriora con l’agricoltura industriale, ancora di più con quella che tratta le monoculture: essa distrugge nel terreno l’intera biomassa, batteri e altri organismi e animaletti, così che le sostanze nutritive per le piante vengono introdotte artificialmente con la chimica.
Ma mentre la biomassa del terreno mette a disposizione delle piante un banchetto sterminato di minerali e metaboliti, l’agricoltura industriale solo azoto, fosforo e potassio. Vengono cioè a mancare all’appello un’infinità di minerali e metaboliti, per cui se analizzassimo il valore alimentare di un pomodoro “industriale”, vedremmo una povertà estrema di principi nutritivi rispetto a un pomodoro cresciuto su di un substrato “vivo”.
In linea con il suo format, il festival ha trattato anche la cronaca e i temi del momento, come la New Deal europea e la protesta dei trattori, con un occhio di riguardo al nostro territorio e ai protagonisti della filiera agroalimentare sammarinese, a cui è stata dedicata una graziosa pubblicazione disponibile presso Casa Fabrica, sede del Museo della Civiltà Contadina e del Consorzio Terra di San Marino.
Biodiversità come si diceva della platea, in cui si è passati dai più piccoli ascoltatori-interlocutori ai più grandi, da spazi al chiuso come Podere Lesignano e Casa Fabrica, a spazi all’aperto dove è stato impostato un orto bioattivo realizzato da Nicolò Tacconi del team di Ecofuturo Festival, donato dal Green Festival alle Scuole Medie di Fonte dell’Ovo.

Comunicato stampa
Green Festival San Marino

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