I Piccoli insegnano- riflessione di Maurizio Cavalli della Giunta di Serravalle
La politica ha un modo strano di gestire il Paese; più sull’ideologia politica personalizzata che sui progetti. Quello che vorrei condividere è la mia esperienza. Coinvolto a quel tempo per motivi politici nella candidatura alle giunte di Castello; dal 2014 ricopro il ruolo di consigliere di giunta nel Castello di Serravalle, ed avevo l’idea, in parte personale, in parte da chiacchiere da bar come tutti, di come erano considerate le giunte. Mancano pochi mesi alla conclusione del mandato e ho un’idea totalmente diversa e che vorrei esprimere. Col Capitano di Castello ed il suo gruppo, essendo stato politicamente rappresentante della opposizione; ho avuto inizialmente qualche dubbio, ma dopo qualche seduta di giunta questa sensazione si è dissolta, e con essa anche il fumo di pregiudizio che avvolgevano le giunte. Ho capito subito che l’aria era diversa, che si parlava di progetti e non colori politici e ideologie mantenendo però ognuno la propria identità. Non si diceva sì o no su una decisione in base alla provenienza politica, ma si valutava se fosse valida o meno a risolvere un problema. Ho avuto idee che proponevo e venivano esaminate, come altre accettate a volte con correzioni e a volte no e, per essere più efficienti abbiamo deciso di dividerci i compiti formando dei gruppi di lavoro per meglio affrontare le problematiche. Questo ci ha permesso di ottenere molti risultati in tutte le situazioni che accadevano nel castello e di confrontarci sulle idee portate in seduta. La mia esperienza di questi cinque anni sarà indimenticabile per lo spirito sociale, l’altruismo che insegna e che si deve avere per ricoprire un incarico tale. Devo sinceramente ringraziare il Capitano e tutti i componenti della Giunta, il personale degli uffici, Segreterie, e dipartimenti che hanno collaborato con me e con la Giunta aiutandoci a realizzare e risolvere le esigenze del Castello. Da questa esperienza ho avuto tempo di riflettere su alcuni metodi. -La prima domanda che sorge spontanea è: Se chi è deputato a prende decisioni che riguardano il nostro Paese e i suoi Cittadini nel modo di risolvere i problemi lo facesse lasciando fuori personalismi, condizionamenti e tutto il resto; forse si risolverebbero più problemi. Chi la pensa diversamente o non accetta questa tesi probabilmente dirà che… eh ma nelle giunte siete in pochi a decidere; oppure...le cose da decidere sono diverse…ecc. Portando ad esempio il modo di fare che ci siamo dati; anche essendo in pochi (i consiglieri di giunta raggiungono un massimo di dieci componenti) penso che forse anche i sessanta che sono in consiglio se una volta eletti lasciassero fuori ideologie e colori politici; e avessero tutti a cuore il bene del Paese; potrebbero adottare lo stesso principio e condividere nei gruppi di lavoro le loro esperienze mettendole al servizio di progetti e risoluzioni più condivise. -Seconda domanda: Con questo metodo quanti cose si potrebbero fare in cinque anni? Sicuramente a mio avviso molte, mentre mi sembra che nei luoghi predisposti alle decisioni; chi governa ha ragione e gli altri hanno torto; inoltre non si capisce perché quando in consiglio si approva una proposta che viene dall’opposizione viene definito governo in crisi o rischia di cadere? Ma se la proposta è buona e serve per il bene di tutti; sia chi governa e chi è all’opposizione; non dovrebbe essere entusiasta di avere avuto una collaborazione alla soluzione? A questo punto vorrei fare un appello: Se io che sono un piccolo consigliere di giunta”, ho contribuito a migliorare il mio Castello…. perché chi ha esperienze ed è preparato per prendere grandi decisioni per il Paese non collabora con i suoi pari e cerca di offrire realmente un contributo disinteressato alla collettività?
Maurizio Cavalli Consigliere di Giunta Castello di Serravalle