I ragazzi Usl dicono no alla violenza sulle donne
Il 25 novembre si celebra la «Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne», istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999: i governi, le istituzioni, le organizzazioni internazionali e non governative sono invitate a organizzare, nell'ambito delle rispettive competenze, attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della violenza di genere. Il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza è la Convenzione di Istanbul, adottata dal Consiglio d'Europa l'11 maggio 2011 ed entrata in vigore il 1° agosto 2014, che ha riconosciuto espressamente la violenza sulle donne come forma di "violazione dei diritti umani", oltre che come forma di discriminazione. Dati recenti confermano che quello della violenza sulle donne, in ambito familiare, domestico e sui luoghi di lavoro rappresenta purtroppo un fenomeno ancora troppo diffuso e pertanto è necessario non abbassare la guardia. Dobbiamo unire le forze, creare una vera e propria rete, parlare ai giovani nelle scuole, predisporre misure legislative più adeguate per far sì che le donne siano sostenute ed assistite in tutti i modi e non restino sole. Fondamentale è il ruolo giocato dall’interazione tra i diversi soggetti nell’ambito della rete: istituzioni, servizi sanitari, consultori, associazioni, enti, organizzazioni sindacali, scuole, forze dell’ordine. “Siamo consapevoli, affermano i giovani di USL, che per sconfiggere la violenza sulle donne siano necessari l’impegno e la consapevolezza di tutti, uomini e donne, nonché una crescita della cultura del rispetto tra i generi che, da sempre, rappresenta una frontiera per il sindacato.” Il sindacato deve mettere in campo il suo impegno quotidianamente in tutti i luoghi di lavoro per arginare e contrastare quella che è divenuta una vera e propria piaga sociale. Il manifesto CES al punto 7 invita a fare maggiori sforzi per arrivare alla parità di genere nel lavoro e nella società, con normative e politiche intese ad affrontare ogni forma di discriminazione, in particolare il divario retributivo di genere. L’Agenda 2030 con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile esprime al punto 5, l’urgenza di realizzare l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne. Occorre mettere al centro il lavoro, le imprese delle donne, la sostenibilità per arrivare alla piena uguaglianza tra i generi dando maggior potere e responsabilità alle donne. La parità e la lotta alla violenza di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace. Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera. “E’ importante, sostengono i ragazzi USL, che un’organizzazione sindacale come la nostra si spenda su un tema così urgente e drammatico come quello della violenza di genere ribaltando l’idea stereotipata che il tema sia appannaggio esclusivo delle donne”; proprio per questo motivo si rendono necessarie azioni a tutela e supporto delle lavoratrici nei luoghi di lavoro anche in ottemperanza alla Legge N.97-2008 (Legge di prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere). Dobbiamo tutti impegnarci per fare dell’ambiente di lavoro un luogo sicuro e rispettoso della dignità non solo delle lavoratrici e dei lavoratori ma di tutte le persone che vi operano, per garantire il diritto delle donne alla libertà, al rispetto, nella vita privata e nel lavoro, e ad una vita senza violenza.