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Il programma di Mediterranea 19 la Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo

7 mag 2021
Il programma di Mediterranea 19 la Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo

Un programma sperimentale composto da conferenze, workshop, performance digitali, immaginando il progetto della Biennale come uno strumento educativo, una piattaforma collettiva capace di decostruire gli stereotipi derivati dall'interpretazione eurocentrica del bacino del Mediterraneo.
Dal 14 maggio al 31 ottobre 2021, la Repubblica di San Marino ospiterà MEDITERRANEA 19, la Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, promossa e organizzata da BJCEM - Biennale des Jeunes Créateurs de l'Europe et de la Méditerranée, associazione internazionale con 47 membri e partner in 16 paesi europei e mediterranei, in collaborazione con la Segreteria di Stato per l'Istruzione e la Cultura della Repubblica di San Marino, gli Istituti Culturali e l'Università della Repubblica di San Marino. Il team curatoriale ha concepito la Biennale come una scuola temporanea, ispirata da metodi di insegnamento radicali sfidanti i formati artistici, curatoriali e di ricerca. Visto in questa luce, School of Waters agisce come uno strumento collettivo per decostruire gli stereotipi che manipolano i nostri immaginari geografici, specialmente quelli più vicini all'interpretazione eurocentrica del bacino del Mediterraneo. School of Waters si aprirà con un programma sperimentale composto da conferenze, workshop, performance digitali avviate in contemporanea dalle istituzioni delle diverse aree coinvolte in tutto il Mediterraneo. Riconoscendo che gli umani hanno la capacità di riunirsi, creare una comunità e scambiare informazioni, attraverso il pettegolezzo, la narrazione e il parlare di cose che non esistono, Mediterranea 19 reindirizza la sua attenzione su argomenti contro l’individualismo umano e mira a riconfigurare la nozione di apprendimento attraverso la condivisione di conoscenze presenti all'interno di strutture non umane e umane. School of Waters ruota intorno a un ripensamento critico dell'agenzia materiale e simbolica delle acque da una prospettiva geopolitica e di ecologia profonda. Il desiderio di imparare dalle acque rivela modi per dis-formare i nazionalismi e riscoprire il sincretismo acquatico che ha costituito il Mediterraneo come una complessa piattaforma di forme di vita e processi di conoscenza. Il team curatoriale sviluppa Mediterranea 19 come un'ecologia di pratiche, che si snoda attraverso vari spazi in risonanza con la specificità di un piccolo stato come la Repubblica di San Marino. Oceani, mari, calotte glaciali, ghiacciai, laghi, fiumi, falde acquifere, stagni, neve, pioggia sono fluidi, si sciolgono, si condensano, evaporano e sono capaci di attraversare e apparire in stati diversi. Queste formazioni d'acqua suggeriscono la possibilità di rimodellare la comprensione delle identità statiche e del senso di appartenenza nel Mediterraneo, partendo non dalle terre ma dalle sue acque. Per questo motivo, e anche come risposta alla crisi pandemica, il programma di apertura è stato progettato come un'azione disseminata in un dialogo costante con istituzioni culturali come Gaswork, Londra (UK), Artworks, Atene (GR), Shams, Beirut (LIB), Museo MA*GA, Gallarate (ITA), Centrale Fies, Dro (ITA), Skuc, Lubiana (SLO), DanceHouse, Limassol (CY).


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