Imprenditori Uniti Sammarinesi: una macchina senza benzina
Si legge: la scelta di Federal Reserve è di alzare il costo del denaro dopo aver tenuto i tassi di interesse vicini allo zero dal dicembre 2008 a oggi e aver più volte rinviato ogni stretta davanti ai dubbi sulle condizioni dell'economia americana e globale. (fonte: Il Sole 24 ore).
Il Governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi ha annunciato durante la conferenza stampa del 3 settembre che i tassi d’interesse (attualmente negativi) della Banca rimarranno invariati, poiché sono di fatto uno strumento che la politica monetaria ha per influenzare l’economia (…) in seguito alla crisi economica i tassi di interesse sono stati mantenuti molto bassi per agevolare la ripresa.
Sappiamo Tutti le motivazioni che portano il costo del denaro a San Marino, essere molto più alto che nella vicina Europa, ma non considerare questo fattore, un forte rallentamento della nostra economia, e tantomeno tacerlo non è certo una soluzione.
Il costo basso del denaro porta gli imprenditori ad investire di più, creando un numero maggiore di occupati e i cittadini ad aumentare i consumi, del resto questo dovrebbe essere l’interesse del Governo per il rilancio della nostra economia.
Da parte loro le banche dovrebbero, come vocazione, essere lo sportello dove “acquistare” il denaro, ma un negozio con gli scaffali vuoti, a causa dell’incapacità di acquistare merci a prezzi competitivi, ha ben poco da offrire ai suoi clienti.
Eppure nessuno se ne preoccupa, si lascia tranquillamente che i bilanci delle banche tornino annoverando un numero spropositato di immobili, con valori ben lontani dalla realtà, senza preoccuparsi che il numero degli stessi è tristemente destinato a salire a causa di imprenditori costretti ad arrendersi lasciando inpagati i leasing.
Le imprese hanno bisogno di benzina, le famiglie hanno bisogno di benzina, l’intera economia ha bisogno di benzina e la benzina per queste macchine si chiama denaro!
Nessuno pretende finanziamenti a pioggia con garanzie inesistenti, come purtroppo è avvenuto in passato, ma un sistema creditizio in grado di sostenere la ripresa… sì, lo pretendiamo! E’ un diritto di chi vive e fa impresa in un Paese e i nostri politici dovrebbero considerarlo.