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Inaugurata: “Il velo del tempo tra memoria e oblio” Museo del Montefeltro, Pennabilli (Rn)

19 mar 2016
Il velo del tempo tra memoria e oblio
Il velo del tempo tra memoria e oblio
Una folla in festa ha partecipato all'inaugurazione della mostra “Il velo del tempo tra memoria e oblio” al Museo del Montefeltro: ieri mattina (venerdì 18 marzo) centinaia di persone, scolaresche, sindaci, autorità, hanno assistito alla Santa Messa del “Venerdì bello”, che ricorda la lacrimazione della Madonna nel '500, e poi sono intervenute all'apertura ufficiale della mostra dei fotografi Andrea Angelucci, Federico Compatangelo, Alessandro Vicario.
Erano presenti il Nunzio Apostolico S. E. Mons. Adriano Bernardini, il Vescovo della Diocesi di San Marino-Montefeltro S. E. Mons. Andrea Turazzi, il sindaco di Pennabilli Lorenzo Valenti, i sindaci di Casteldelci Luigi Cappella e di Maiolo Marcello Fattori.
Al termine della funzione religiosa, il vescovo ha invitato i presenti a visitare la mostra, nel vicino Museo del Montefeltro: Silvia Cuppini, curatrice per Studio Mjras della mostra voluta dall'Arcidiocesi di San Marino-Montefeltro, ha introdotto il percorso espositivo e guidato i visitatori all'interno del museo.
Andrea Angelucci lavora da molti anni come fotografo pubblicitario a Milano: nella scelta delle sue opere, l’attenzione si è concentrata sulla serie dedicata ai volti e agli oggetti che connotavano un antico mestiere, quello del palombaro, e che ha fornito l’occasione di una mostra dal titolo “Profondi Sguardi”: incontri con vecchi palombari, esposto nell’estate del 2011 al CAMeC di La Spezia, nell’ambito della più ampia manifestazione “Memoria sommersa”.
Federico Compatangelo,romano di nascita, vive e lavora a Rimini: la scelta è caduta sui ritratti femminili e sulla persistenza della memoria che suggeriscono. Il ritratto richiede una lunga frequentazione del soggetto, una conoscenza dell’anima del modello, perché la persona abbassi la maschera e possa svelare almeno una delle sue tante identità.
Infine, Alessandro Vicario è nato a Modena nel 1968, vive e lavora a Milano: il fotografo presenta alcune immagini che fissano le tracce di vita rapprese alle pareti e agli arredi e agli oggetti di persone da poco scomparse: sono le tracce che i quadri hanno lasciato sui muri, le foto nelle cornici sui ripiani della libreria, l’ombra di una sedia.


La mostra resterà aperta fino al 2 novembre 2016, con orario: giovedì 9,30-12,30, venerdì 15-18,30, sabato 9,30-12,30 / 15-18,30; domenica 15-18,30.

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