Indennità di malattia: Upr rivendica paternità progetto di legge
C’è un atto riparatore del Congresso di Stato che modifica radicalmente quanto approvato dalla dai consiglieri di maggioranza fra le feroci proteste dell’opposizione e le dure critiche delle forze sindacali e della cittadinanza.
Unione per la Repubblica criticò aspramente il provvedimento e per tentare di porre rimedio depositò il 23 febbraio 2015 un progetto di legge per rivedere quanto introdotto da governo e maggioranza.
UPR è stata l’unica forza politica che oltre alle proteste ha presentato un testo di legge per modificare le distorsioni nella gestione dei giorni di malattia.
E’ nostra convinzione che l’art. 48 non risolve alcun problema, anzi ne ha acuiti altri e per tale motivazione ci sembrava utile tentare una modifica legislativa.
In questa ottica nel corso dell’ultima sessione consiliare durante la discussione in prima lettura del nostro progetto di legge ci siamo resi disponibili a un “ampio confronto” sul testo affinché questa stortura fosse eliminata e con essa le ricadute negativa su i lavoratori.
Confronto a disposizione di opposizione e maggioranza come strumento per risolvere un macroscopico errore provocato dall'esecutivo solo sei mesi fa.
“Ampio confronto” interpretato dal governo in modo molto estensivo.
Già firmato l’accordo con la CSU su come modificare l’art. 48.
Mercoledì sarà presentato il progetto di legge alle forze politiche.
Ma quale progetto di legge?
Un progetto di legge scritto da governo e sindacati che emenda la finanziaria?
Facciamo questa domanda poiché il progetto di legge UPR è l’unico al momento avviato all’iter istituzionale, in attesa di esame in sede referente in Commissione Consiliare.
Se l’accordo è stato sottoscritto sul progetto di legge UPR non è detto che il nostro movimento sia d’accordo, visto che ne governo ne sindacati ci hanno consultati o incontrati.
C’è un altro fattore, puramente politico. UPR è una forza di opposizione e non è un prolungamento del governo o della maggioranza – che fa il lavoro “sporco” o “riparatore” per sistemare i danni.
Se la verifica di governo doveva servire a riprogrammare su basi nuove l’attività dell’esecutivo ci pare già fallita.
Strano poi il tempismo e decisionismo del governo, sempre in ritardo su tutto, su questo specifico tema che inverte completamente la rotta e si rimangia quanto deciso fra le proteste.
Ma forse è un segnale, in caso di elezioni il tempo è tutto.
Unione per la Repubblica