Indino, "Parco eolico Regione Toscana impatterà sui preziosi paesaggi del Montefeltro"
Gianni Indino, vicepresidente Confcommercio dell’Emilia Romagna con delega al turismo: “Il progetto di parco eolico promosso dalla Regione Toscana sorgerà a pochi passi da Casteldelci e impatterà sui preziosi paesaggi del Montefeltro. Siamo certi che pale altre 200 metri siano la scelta giusta per questo territorio vocato al turismo culturale e ambientale? La nostra Regione ha investito tanto per la valorizzazione di questi territori e questi progetti diventano intollerabili perché unilaterali e portati avanti senza condivisione” “Mentre a Rimini continuano gli approfondimenti e gli incontri per capire quanto il progetto dell’eolico off-shore possa essere impattante per il turismo della nostra regione o, al contrario, possa essere la strada giusta da perseguire per puntare con forza sull’energia rinnovabile – dice Gianni Indino – vicepresidente di Confcommercio dell’Emilia Romagna con delega al turismo - ci ritroviamo nostro malgrado a fare i conti con un’altra Regione, la Toscana, che punta a costruire un parco eolico a un passo dal confine dell’Emilia Romagna, in un luogo incantato e ricco di storia e cultura come Casteldelci, nella provincia di Rimini. Già due volte negli ultimi vent’anni è stata scongiurata la costruzione del mega impianto eolico in pieno Montefeltro, in sfregio a quei paesaggi che Piero della Francesca ha reso immortali e che tanto lustro portano al turismo del nostro entroterra. Tutta la vallata e la comunità di Casteldelci sono fortemente contrarie, come si evince dalle dichiarazioni preoccupate del sindaco, ma cambiare i connotati di quei crinali e di quei boschi sarebbe uno sfregio per tutta la provincia di Rimini che da sempre fa del turismo una delle sue principali attività economiche. Dopo il diniego del ministero per il progetto presentato nel 2011, nell’area si è puntato forte sul turismo ecosostenibile con proposte e numeri che iniziano a dare ragione. Un percorso, una visione del territorio, capace di richiamare turisti e, unita agli incentivi per i piccoli Comuni, anche nuovi residenti dall’Italia e dall’estero. Ora però Casteldelci dovrà fare i conti con un nuovo progetto di parco eolico che è totalmente “made in Toscana”, è stato chiamato Badia del Vento, ma di fatto sarà gravemente impattante sulla provincia di Rimini, non solo su Casteldelci, ma anche sui Comuni di Pennabilli e Sant’Agata Feltria, altre due gemme incastonate in questo splendido territorio, così come impatterà sulla provincia di Forlì-Cesena per quel che riguarda il Comune di Verghereto e la zona delle Balze. Si tratta di 7 aerogeneratori a turbina di 200 metri di altezza e 136 di diametro, posizionati a pochi metri dal confine regionale. Non solo: dopo la presentazione nel maggio 2022 dell’istanza di costruzione di “Badia del Vento” alla Regione Toscana, a luglio è stato presentato un ulteriore progetto, che riprende quello già rigettato dieci anni fa, nel quale si prevedono altre 13 mega-pale eoliche. Se tutto questo venisse approvato, si rischierebbe davvero di vanificare tutti i progetti di valorizzazione e tutela dell’Alta Valmarecchia, territorio fondamentale e valore aggiunto anche per Rimini e il turismo costiero. Con i forti investimenti messi in campo dalla Regione Emilia Romagna per lo sviluppo delle vallate e dei piccoli Comuni, dei quali la Valmarecchia è uno dei territori più attrattivi e attraenti, tutto ciò diventa intollerabile, a maggior ragione perché è un intervento unilaterale e portato avanti senza condivisione. Non possiamo stare zitti guardando questa invasione dei nostri paesaggi e il forte impatto ambientale che avrà la costruzione di questi mega- impianti che avranno bisogno di nuove strade, nuovi scavi, nuove costruzioni a supporto, tutto su un territorio non solamente bello da vedere e turisticamente importante, ma anche fragile e prezioso. Se qualcuno poi ci farà cambiare idea saremmo disponibili ad ascoltarlo, ma serve discuterne perché questo progetto è sull’uscio di casa nostra e se da una parte ci potrà essere un vantaggio dal punto di vista energetico per il Paese, dall’altra potrebbe generare svantaggi al momento incalcolabili sulla bellezza e sull’economia del nostro territorio”.
cs Confcommercio
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