Cari cittadini, ecco a voi San Marino: un'antica repubblica che non è più Repubblica, una democrazia che non è più democrazia, dove i diritti non sono più diritti (o forse lo sono solo per alcuni), dove la libertà di stampa non è più libertà e la critica politica non è più critica. Un ex paradiso fiscale che ora è diventato un inferno, ricco solo di disperazione per un debito pubblico che aumenta e per dei titoli che sono solo "spazzatura" sul mercato. Una volta tutti dicevano "a San Marino si sta bene, avete i soldi". Ad oggi, noi diciamo che a San Marino c'è chi può permettersi di fare terra da ceci in tribunale e chi i ceci ormai non li ha neanche da mangiare alla fine del mese. C'è chi ha la Maserati e la poltrona sotto il sedere (e anche un bicchiere in mano) e chi invece il sedere se lo fa da mattina a sera in fabbrica, per mandare avanti a stento una famiglia. C'è chi può violare pubblicamente le leggi dello Stato e passare impunito e chi invece viene arrestato illegittimamente. C'è chi ottiene provvedimenti giudiziari nel giro di qualche ora e chi invece si trova tra le macerie di 720 fascicoli prescritti, senza aver avuto la giustizia che si meritava. C'è chi può minacciare continuamente dei ragazzi e chi invece, come quegli stessi ragazzi, non può nemmeno raccontare la verità ed esprimere i propri pensieri sui giornali. Sono mesi e mesi che noi giovani di IS riceviamo intimidazioni di ogni genere, provenienti non certo da comuni cittadini, ma non ci siano mai fermati e non lo faremo di certo ora. Tanto odio, tanto onore. Siamo onorati di essere sulla bocca di tutti. Persino in Commissione d'inchiesta si parla di noi: c'è anche il nostro nome nelle prime pagine della relazione, entusiasmante!! Però, gentilmente, mettete da parte questa inutile ossessione che avete per i nostri alberi genealogici. Siamo un gruppo di giovani, liberi e un po indomabili. Lasciate stare i nostri vecchi, hanno già dato, ora è il nostro turno. E sapete cosa vi diciamo? Che siamo pronti a provare e documentare ogni singola cosa che abbiamo scritto sinora. Non solo, ma vi dimostriamo che i nostri dubbi e le nostre considerazioni sono lecite, non tanto perché viviamo in un paese democratico (in teoria), quanto perché tutto quello che abbiamo pensato è nato su basi oggettive di cui noi siamo in possesso. Da una parte, vogliamo credere che l'Avvocatura di Stato non scenda a questi bassi livelli, accampando una denuncia sulla base del nulla, sappiamo che sono professionisti competenti. Ma, d'altra parte, il tribunale sarebbe davvero un bel banchetto dove portare tutte le prove di quello che abbiamo scritto. A proposito, anche sulla relazione avremmo molto da ridire ma per oggi ci limitiamo qui e rimandiamo a domani l'esame, raccontando la verità punto per punto. Nel frattempo ci teniamo a ribadire che finché la politica sarà animata da vendette personali, da invidie e prepotenze questo Paese non troverà mai pace e chissà per quanto ancora continuerà ad esistere. È la nostra fine che volete? Pensateci.
Cs