Gli associati del comparto agricolo puntano a diventare un riferimento per gli operatori del settore nei confronti delle istituzioni: “Occorre puntare sul bio e sulle produzioni che promuovono in territorio valore economico aggiunto”
Inizia a prendere forma la nuova struttura organizzativa di OSLA, resa possibile con la modifica dello Statuto e il rinnovo delle cariche delle scorse settimane.
Si è formato infatti un nuovo gruppo interno di lavoro dedicato al comparto agricolo, che ha raccolto negli ultimi tempi nuovi membri. Un settore troppo spesso trattato da cenerentola dal dibattito pubblico e politico ma che in realtà può rappresentare uno dei volani per il rilancio economico del paese.
Il gruppo si è dotato del nome Gruppo di Lavoro Agricoltori e Allevatori Sammarinesi (acronimo GLAAS) e intende, con la forza di OSLA, diventare un punto di riferimento per gli operatori del settore nei confronti delle istituzioni e delle altre associazioni.
Due le macro aree in cui il gruppo vuole agire: la valorizzazione e lo sviluppo dei prodotti agricoli coltivati e lavorati a San Marino; l’aumento del peso specifico degli operatori nelle scelte di indirizzo.
Sul primo aspetto c’è ad esempio il mantenimento e lo sviluppo del comparto cooperativo in forma preminente per le attività di trasformazione delle produzioni agricole e zootecniche.
Una filiera agroalimentare, agricola e zootecnica sempre più improntata su cibi sani, sulla salute e sul benessere della persona, partendo dal grande risultato raggiunto recentemente con l’equiparazione dei prodotti bio di San Marino a quelli europei e la concessione della prestigiosa fogliolina verde. Risultato che ha fatto seguito al grande lavoro di tracciabilità e certificazione delle produzioni agricole della Repubblica.
Alla luce di questo grande risultato occorre andare avanti con il percorso per giungere ai prodotti biologici nelle attività zootecniche, settore rimasto indietro e che ha necessità di recuperare il troppo tempo perduto. In questo senso si può puntare anche su carni bianche e animali di bassa corte, attività che non ha bisogno di grandi investimenti e che può produrre risultati e occupazione soprattutto giovanile in tempi rapidi. Una scelta di indirizzo politico va altresì esaminata ed elaborata per le produzioni di latte e sue trasformazioni.
Dal punto di vista, diciamo così, più istituzionale OSLA-GLAAS proporrà innanzitutto di incentivare l’inserimento dei giovani nel comparto agricolo e zootecnico promuovendo interventi strutturali sui mezzi di esercizio e beni strumentali.
In generale l’intervento pubblico e di sostegno alle attività agricole e zootecniche dovrà essere indirizzato principalmente verso quelle produzioni che promuovono in territorio valore economico aggiunto nei diversi segmenti della trasformazione, commercializzazione e contribuiscono al miglioramento dell’immagine di territorio, soprattutto per il biologico che gode di forti richieste dai consumatori interni ed esterni.
Una grande battaglia sarà quella di riportare nella Commissione Risorse Agricole Ambientali i rappresentati delle associazioni di categoria, gli agricoltori e gli allevatori, dato che sono coloro che operano sul territorio. Su questa materia OSLA-GLAAS chiederà da subito al Segretario di Stato all’Agricoltura e Territorio la modifica legislativa della CRAA al fine di lasciare agli addetti del settore la competenza di discutere e di confrontarsi sui temi delle politiche agrarie da promuovere.
La lotta alla burocrazia superflua sarà un altro obiettivo: gli imprenditori agricoli devono avere risposte certe e definite nel tempo per le pratiche inoltrate alla struttura pubblica.
Il gruppo invita infine ad aderire ad OSLA anche gli altri imprenditori del settore per aumentare ancora di più la propria forza.