Interni: tavolo di lavoro per crediti lavoratori in crisi aziendali
Tale norma, in linea con le indicazioni contenute nelle Relazioni sullo Stato della Giustizia del Magistrato Dirigente degli ultimi anni, introduce limiti quantitativi minimi per l’apertura del giudiziale concorso dei creditori - limiti che la norma fissa nell’ammontare complessivo dei debiti di almeno € 30.000,00 - allo scopo di evitare il radicarsi di procedure avviate in via meramente strumentale dai creditori che determinano un forte aumento dei carichi di lavoro del Tribunale ed il conseguente allungamento dei tempi di risoluzione di quelle meritevoli di essere evase in tempi rapidi.
Le Organizzazioni Sindacali hanno espresso condivisione sullo spirito e sulle finalità della predetta norma con specifico riferimento al miglioramento dell’operatività del Tribunale, evidenziando, tuttavia, l’opportunità di inserire tale intervento nell’ambito di un’organica revisione degli strumenti previsti dalle fonti legislative e di contrattazione collettiva per la tutela delle posizioni creditorie dei lavoratori subordinati di imprese in stato di crisi e con garanzie patrimoniali insufficienti a garantire l’assolvimento delle proprie obbligazioni debitorie.
Ciò in quanto, sebbene la norma sopra richiamata non fosse assolutamente stata inserita nel disegno di legge per depotenziare ed intaccare la posizione della parte debole nel rapporto di lavoro, la stessa avrebbe comportato effetti, nella sua attuazione pratica e nell’applicazione congiunta con altre norme di settore, anche su tali posizioni.
In quest’ottica le Parti hanno convenuto di costituire un tavolo di lavoro misto Governo/OO.SS. volto ad elaborare proposte normative - sia a livello legislativo che a livello contrattuale - che consentano di affrontare i vari temi connessi alla protezione dei diritti di credito del lavoratore coinvolto in situazioni di crisi aziendale, ivi compreso quello delle procedure concorsuali che, pertanto, si è concordato di inserire nel predetto intervento complessivo.