Interpellanza di Repubblica Futura su Coronavirus
Il nostro Paese sta vivendo una fase di straordinaria emergenza sanitaria che sta comportando – e comporterà sempre più nei prossimi mesi – pesantissime ripercussioni di carattere economico sul bilancio dello Stato, sulle imprese e sul tessuto economico e produttivo, sulle famiglie ed in generale su tutti i cittadini. In assenza di efficaci politiche tese a contrastare le conseguenze dell’emergenza sanitaria, la già drammatica situazione dispiegherà inevitabilmente i suoi effetti sui lavoratori, sui pensionati e sulle famiglie e assumerà le sembianze di una vera e propria emergenza sociale. Siamo tutti consapevoli della necessità di una consistente azione di supporto finanziario alle imprese, così duramente provate, ed anche alla cittadinanza, per fare in modo che l’auspicato superamento dell’emergenza sanitaria non ci restituisca una Paese stremato senza le energie necessarie alla ripartenza. Siamo altresì consapevoli che le risorse finanziarie interne, che pure vanno individuate e messe in campo laddove disponibili, non saranno sufficienti per sorreggere un’azione incisiva e dispendiosa come quella di cui il Paese avrà bisogno, viste le difficoltà di bilancio e le problematiche del sistema bancario e finanziario che la Repubblica sta subendo già dal 2008. Molti paesi, europei e non, stanno agendo con robusti piani di sostegno e finanziamento all’economia, garantendo gli stipendi dei lavoratori dipendenti e supportando le aziende, i piccoli imprenditori ed i lavoratori autonomi al fine di preservare le attività ed evitarne una definitiva chiusura. Parimenti primari economisti si sono espressi pubblicamente infrangendo il tabù del debito pubblico, sostenendo che, proprio per rilanciare l’economia in una fase così complessa, paragonabile ad una situazione post bellica, siano necessari investimenti cospicui, realizzati dagli Stati, senza temere l’incremento del proprio debito. Per la Repubblica di San Marino, dunque, che non può tempestivamente ricorrere allo strumento del debito, è necessario mettere in campo, senza indugio, un’urgente fase politica finalizzata al reperimento delle risorse finanziarie necessarie a preservare la nostra economia e a tutelare il reddito dei nostri concittadini, in particolare delle fasce più deboli. Purtroppo ad oggi nulla è noto rispetto a possibili aiuti che la Repubblica di San Marino potrebbe ottenere da Paesi amici, o ancora da organismi internazionali, multilaterali o sovranazionali. Non è neppure dato sapere se qualcosa sia stato chiesto, da parte di San Marino, a paesi con cui intratteniamo le migliori e più consolidate relazioni a livello diplomatico. Risultano solo le dichiarazioni del Segretario Tonnini ("chiederemo aiuto agli organismi internazionali", senza precisare quali) e del Segretario Ciavatta ("dieci ambasciate sammarinesi sono al lavoro...", anche qui senza nulla di circostanziato). E ancora, la più recente (27 marzo) risposta del Segretario Beccari ad un giornalista: "l'interazione con il nostro corpo diplomatico è massima, nel senso che è al corrente di quello che sta succedendo e viene attivato in funzione di quelle che possono essere le necessità, che ovviamente a volte sono necessità legate al rimpatrio di sammarinesi all'estero, a volte sono necessità legate all' approvvigionamento di materiali. Noi disponiamo di tanti ambasciatori, di tante figure e ovviamente il canale diplomatico viene attivato nel momento del bisogno, in base allo stato di necessità, perché non sarebbe possibile a fronte di una singola esigenza attivare tutto il corpo diplomatico simultaneamente, cosa che creerebbe anche dei cortocircuiti e poi alla fine una cosa semplice rischierebbe di diventare difficile. Quindi continuiamo a fare grande affidamento sulle nostre risorse e sui nostri rappresentanti all'estero e devo dire che non solo abbiamo la fortuna di disporre di un valido corpo diplomatico, ma fino ad ora devo dire che ho riscontrato grandissima disponibilità anche dalle rappresentanze estere presso di noi, che è un altro elemento molto importante". Rf ritiene invece praticabile e doveroso da parte della nostra Repubblica, in una fase straordinaria e drammatica come questa, chiedere dignitosamente aiuto a tutti i livelli, per sopperire ad una situazione contingente unica e speciale. Qualora questa strada non fosse percorsa, purtroppo, Rf teme che l’acuirsi di una crisi già importante nella quale versa il nostro Paese, potrebbe evolvere in una drammatica spirale recessiva che, attraverso la chiusura di attività economiche, la perdita dei posti di lavoro e le misure già adottate dal Governo di pesante ridimensionamento dei salari, potrebbe evolvere nella più dolorosa ed ingente crisi economico-sociale che il nostro Paese abbia mai dovuto affrontare. Rf ritiene inoltre imprescindibile che tutti i Cittadini siano informati delle intenzioni del Governo e che, prima che decisioni così importanti e gravose vengano assunte, il Consiglio Grande e Generale, quale unico luogo deputato per scelte tanto rilevanti, sia adeguatamente informato. Il Consiglio Grande e Generale, dunque, deve essere messo nelle condizioni di vagliare tutte le opportunità - se ve ne sono - create ad oggi dal Governo, per poi decidere e per farlo deve essere in possesso di tutte le informazioni utili a tale scopo. Alla luce di tutto questo, si interpella il governo per sapere, alla data di deposito della presente interpellanza: 1- quale sia l'orientamento del Governo rispetto all’apertura di una fase politica finalizzata al celere reperimento di risorse finanziarie ed aiuti sanitari; 2- quali iniziative ed azioni il Governo abbia posto in essere fino ad ora per ottenere aiuti di carattere economico o sanitario; 3- se siano state contattate formalmente o informalmente istituzioni multilaterali come: Bei, Bers, Banca Mondiale o Fondo Monetario Internazionale; 4- se ed in quali modalità siano stati presi contatti con le Istituzioni dell’Unione europea; 5- se siano stati contattati altri Paesi partner per rappresentare difficoltà e richieste da parte della Repubblica; 6- in caso di risposta affermativa a tali domande, che tipo di situazione il Governo abbia rappresentato, rispetto a ciò che sta vivendo la Repubblica di San Marino, a tali istituzioni/paesi; 7- se il Governo abbia richiesto ad alcuni tra queste istituzioni/paesi aiuti di carattere sanitario od economico e, se si, che cosa sia stato richiesto nei dettagli (diversificando la risposta per ciascuna istituzione/paese contattato); 8- in caso non siano stati chiesti sostegni in maniera formale, quale sia l'orientamento del Governo sul tema, se ed a chi ritenga di chiedere aiuto, con quali forme, caratteristiche e modalità; 9- in caso gli aiuti siano già stati ufficialmente richiesti, se il Governo abbia già ricevuto risposte ed in caso da chi e quali siano i contenuti delle stesse; 10- quante risorse umane siano al lavoro, con particolare riguardo al personale del Dipartimento Affari Esteri e dell'Istituto Sicurezza Sociale, sul "dossier" legato al reperimento di aiuti sanitari ed economici; 11- alla luce degli sforzi e degli stanziamenti straordinari che tutti gli Stati stanno mettendo in campo per fronteggiare le pesantissime conseguenze che l'emergenza coronavirus avrà sulle imprese, quante risorse economiche il Governo intenda mettere a disposizione degli interventi a sostegno della ripresa economica, una volta terminata l'emergenza sanitaria, e come intenda reperirle; 12- a quanto ammontino le risorse disponili (con ciò intendendo le risorse liquide, non destinate ad altri interventi, presenti o depositate in strumenti finanziari liquidabili) del Fondo Servizi Sociali, della Cassa Edile e della Banca Centrale della Repubblica di San Marino; 13- quali siano le proiezioni sulla liquidità disponibile dello Stato per ciascun mese, di qui alla fine dell’anno 2020, e se tali proiezioni tengano conto e stimino già l’effetto del calo delle entrate dovuto ai Decreti e provvedimenti recentemente emanati. Con riferimento alle recenti dichiarazioni del Segreterio di Stato Roberto Ciavatta relativamente a forniture di materiale sanitario (mascherine ed altri dispositivi medici), a detta di quest’ultimo requisito da autorità della Confederazione elvetica, tra le quali, “erano state ordinate da tempo e pagate due milioni di euro, ma quando sono arrivate al confine con l’Italia, le autorità svizzere hanno requisito il carico”, “di questo mezzo milione di mascherine, acquistate da San Marino, 450mila erano destinate a Rimini, noi ne tenevamo 50mila, ma non sono arrivate, purtroppo. La Svizzera ci ha fatto avere il bonifico da 2 milioni e si sono tenuti il carico. Purtroppo non sta succedendo solo a noi o all’Italia: tutti i Paesi bloccano i cargo non appena sanno che sopra c’è del materiale sanitario”, “il materiale a cui facevo riferimento, a titolo di esempio, è utilizzato dalla struttura sanitaria svizzera che lo ha requisito e ce lo ha pagato, ridandoci indietro i soldi. Non solo mascherine ma anche attrezzature sanitarie”, ed alla successiva comunicazione dell’ambasciata svizzera presso la Repubblica di San Marino che ha smentito qualunque tipo di requisizione da parte delle autorità pubbliche elvetiche ed ha riferito che “È ipotizzabile che si tratti di una decisione presa in maniera indipendente dalla società privata che esporta il materiale in questione. È possibile che la stessa ditta abbia avuto a sua volta difficoltà di approvvigionamento con il proprio fornitore”, si chiede: a. Chi abbia materialmente effettuato la requisizione del carico; b. Se ci sia stata interlocuzione con le autorità pubbliche elvetiche prima di effettuare certe dichiarazioni; c. Da quale entità sia stato ricevuto il bonifico di € 2 milioni (si chiede copia del bonifico); d. Quale altro materiale sanitario fosse stato acquistato, oltre alle mascherine; e. Se il prezzo di € 2 milioni fosse riferito soltanto alle mascherine ovvero anche ai rimanenti dispositivi medici; f. Se il prezzo di € 2 milioni fosse riferito alla fornitura completa (compresa quella parte destinata all’Emilia Romagna) oppure solo alla parte sammarinese; g. Come avvengano gli acquisti di merce e quale protocollo esista per gli acquisti “centralizzati” di merce fra Italia e San Marino. Si richiede infine copia del “Protocollo d’Intesa di Mutua Collaborazione nell’ambito dell’emergenza sanitaria da COVID-19 e non solo”, firmato giovedì 26 marzo u.s. dal Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta e dal Ministro della Salute Italiano Roberto Speranza, di cui il Governo ha sintetizzato i contenuti in un recente comunicato stampa. Si richiede risposta scritta.