L’andamento dei contagi non giustifica misure di tale rigore
Da tempo e con grande senso di responsabilità seguiamo il dibattito che si è innescato sulla ipotesi di introdurre il cosiddetto “Green Pass” anche a San Marino. Il nostro approccio non potrebbe essere diverso, tenuto conto del fatto che si sta parlando della salute dei nostri concittadini. Proprio per questo motivo ogni azione e decisione deve, da un lato, essere orientata alla prudenza, dall’altro non può penalizzare eccessivamente categorie economiche che ancora stanno scontando il costo della crisi economica, delle chiusure e dei provvedimenti di rigore emessi nel tempo. Troviamo poi assolutamente sbagliato penalizzare ulteriormente i giovani, fra le categorie più colpite proprio nella socialità dagli effetti della pandemia. Pertanto, a seguito di approfondita analisi e discussione all’interno del Coordinamento Centrale del nostro Partito, che ha fatto seguito ai confronti di maggioranza tenutisi sulle disposizioni da adottare per il Decreto ora pubblicato, siamo ad esplicitare la nostra posizione: esprimiamo in particolare la nostra contrarietà, considerando il contenuto andamento dei contagi in questo momento, ad ulteriori restrizioni rispetto a quelle fino a ieri esistenti. Ad oggi la situazione a San Marino, grazie soprattutto al senso di responsabilità dei Sammarinesi, non è così allarmante da giustificare nuovi obblighi per accedere ad attività di carattere sociale e misure di rigore per le nostre categorie economiche, soprattutto laddove si prevedano obblighi di controllo pesantemente sanzionabili a carico degli operatori, che vorrebbero invece sentir parlare di investimenti e sviluppo, non certo di limitazioni e sanzioni. Riteniamo poi non condivisibile l’aver inserito - di fatto - anche a San Marino, seppur in forma calmierata, la dinamica del “Green Pass”. Considerato il numero dei soggetti vaccinati e il fatto che anche questi ultimi potrebbero nuovamente contagiarsi, riteniamo che le uniche misure dovrebbero rimanere quelle già adottate, efficacemente, nel corso degli anni precedenti e da eventualmente incrementarsi con l’aumentare del numero degli ospedalizzati e non già dei contagiati. A tal proposito la Segreteria Industria Artigianato e Commercio aveva, a suo tempo, condiviso un piano di intervento strutturato su più livelli, in base all’incidenza dei contagi, piano che potrebbe essere velocemente aggiornato e rimodulato. Il nostro Partito si era anche reso disponibile a discutere e valutare la presentazione del test anticorpale o tampone negativo (in assenza degli altri strumenti di accertamento) solo per l’assembramento di pubblico in relazione ai grandi eventi sportivi di livello internazionale, nei quali non fosse possibile garantire la distanza di sicurezza. Ciò come misura preventiva, non certo perché ad oggi se ne senta la reale necessità. Ovviamente, in caso di inasprimento della pandemia, eravamo e siamo tutt’ora pronti a ridiscutere le nostre posizioni, nel supremo interesse della cittadinanza: d’altra parte le dimensioni del nostro territorio ci permettono di prendere qualsiasi decisione con relativa facilità e velocità, qualora ve ne fosse bisogno. Venendo infatti ai numeri, che non mentono, oggi in territorio (con oltre l’80% della popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo di immunizzazione) risultano 77 positivi di cui 4 ricoverati (nessuno in terapia intensiva), quando l’anno scorso nello stesso periodo i positivi a domicilio erano 277 (oltre ai 14 ricoverati in Ospedale, di cui 3 in terapia intensiva). Il tutto considerando che negli ultimi giorni i guariti superano di numero i contagiati. Ci sentiamo quindi di dover puntualizzare di non avere appoggiato e di non intendere avallare misure diverse da quelle qui sopra proposte: faremo la nostra parte per apportare al Decreto Legge n. 188/2021 tutte le modifiche che riteniamo necessarie in sede di ratifica.
DOMANI - Motus Liberi
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