La banda Grossi
Nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comitato Sammarinese per le celebrazioni del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, nella serata di mercoledi 11 agosto si è tenuta la seconda proiezione del cineforum “Non sembiava immagine che tace”, frutto della sinergia tra l’Ambasciata d’Italia a San Marino e l’Associazione Dante Alighieri. Lo sperimentato format dell’iniziativa, il cui titolo quest’anno è: “Tra tirannia e stato franco – Dante e il cinema mondiale a San Marino”, segue per l’occasione il filo rosso che attraversa le tre Cantiche della Divina Commedia, cercando di analizzare di volta in volta gli spunti offerti da Inferno, Purgatorio e Paradiso alla luce di un’interpretazione contemporanea. Il cineforum si è svolto nella splendida cornice del Giardino Tebaldi, all’interno dell’Ambasciata, ed ha avuto al centro del dibattito il film del 2018 “La banda Grossi”, opera prima del regista Claudio Ripalti, che ha come interpreti Simon Phillips, Orfeo Orlando, Ettore Nicoletti e Pietro De Silva. L’incontro, presentato e moderato dall’Ambasciatrice Maria Giovanni Fadiga assistita dalla studentessa Maddalena Ugolini, ha portato quindi al confronto l’opera prima del giovane Ripalti e l’universo dantesco, per la precisione il Purgatorio, con particolare riferimento al senso di morale e di colpa. Alla proiezione ha partecipato anche Ettore Nicoletti, attore cesenate, interprete dell’Appuntato Renzi nel film. “La banda grossi” è un’emblematica banda di sette briganti che nel 1860 mise a ferro e fuoco la vicina provincia di Pesaro e Urbino; è una storia di grande violenza e di altrettanto coraggio che ha come protagonista un nullatenente di Urbania di nome Terenzio Grossi. Un misero contadino per lo Stato, un servitore tradito per la Chiesa, un eroe del popolo per i contadini marchigiani. In una banda di briganti è difficile pensare di intravedere fortezza e rettitudine, eppure Terenzio Grossi si mostra in tutta la sua potenza come novello Manfredi, convinto dei suoi ideali e delle sue battaglie. C’è possibilità di riscatto e di espiazione per il fratello Marco, pentito ancor prima che la situazione della banda cominci a degenerare, mentre non c’è salvezza per il terribile Sante, colpevole della più grave colpa sancita da Dante: il tradimento. Di contro le figure del potere, quella del Prefetto, autoritario, abile e subdolo, e quella di un brigadiere dei Reali Carabinieri, retto e incorruttibile, che si batte sul campo di battaglia senza codardia e viltà. Così simile a quello che si ammira da San Marino, splendido il paesaggio delle colline marchigiane su cui si muovono Terenzio Grossi e la sua banda, in un’appassionante e drammatica vicenda umana. Animato e stimolante il dibattitto seguito alla proiezione, che ha dato luogo ad interessati riflessioni sul concetto di Stato moderno, con la formazione del regno d’Italia nel 1860, sul numero sette dei banditi e dei peccati capitali, sugli aspetti che il film ha in comune con il western, sul concetto di bene e di male, così specifico per ogni singolo individuo. Mercoledì 25 agosto, sempre alle ore 20, il terzo ed ultimo incontro del cineforum, legato al Paradiso: sarà proiettato il film, ispirato al mito di Ondina, “Undine. Un amore per sempre”. È un’opera del 2020, scritta e diretta da Christian Petzold, che vede protagonisti Paula Beer e Franz Rogowski, con Maryam Zaree, Jacob Matschenz e Gloria Endres de Oliveira.
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