La Prefettura commemora il giorno del ricordo con la consegna di 4 medaglie d'onore
La pulizia etnica contro gli italiani della Venezia-Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, perpetrata dalle milizie comuniste titine e il conseguente esodo delle ex provincie italiane (Pola, Fiume e Zara) annesse dalla Jugoslavia, sono ormai conosciute come la tragedia delle foibe, ricordata da una legge dello Stato del 2004 che ha istituito “Il Giorno del Ricordo” - fissato al 10 di febbraio quando ricorre l’anniversario del trattato di pace firmato con la Jugoslavia nel 1947 -, per rinnovare la memoria e omaggiare le vittime dei massacri avventi tra il 1943 e il 1948 nelle terre del cosiddetto ‘confine orientale’. “Alla pena dell’esodo, della perdita delle proprietà e dei luoghi natii”, ha evidenziato il Prefetto nel suo intervento introduttivo, “si aggiunse per gli esuli giuliani e dalmati anche quella del misconoscimento e della mancata giustizia. Chi ha fatto in tempo a incontrare e conoscere diversi esuli giuliani e dalmati, non può non ricordare il loro particolare disagio. Oltre a essere colpiti dal dramma dell’esodo erano pure esasperati dalla mancata tutela delle loro legittime richieste e dal silenzio ufficiale sulla loro drammatica sorte. Basti pensare che si dovette attendere fino al 1991 perché un Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, si recasse in pellegrinaggio all’area monumentale costruita sopra la foiba di Basovizza, l’unica rimasta in territorio italiano”. Nella circostanza hanno portato il saluto anche l’Assessore Jamil Sadegholvaad per il Comune di Rimini e la dott.ssa Monica Paliaga, in rappresentanza della associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dell’Unione degli istriani – libera provincia dell’Istria in esilio e del Comitato 10 febbraio (n.d.r. le tre associazioni rappresentative). Nel corso della sobria ed emotivamente intensa cerimonia, il Prefetto, affiancato dall’Assessore, ha consegnato ai familiari superstiti del bersagliere Enea Curzio Lami, i diplomi e le medaglie commemorative conferite dal Presidente della Repubblica, ai sensi della legge 30 marzo 2004, n. 92, alla memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale. Hanno ritirato, ciascuno di essi il relativo diploma e la medaglia singolarmente attribuiti, il fratello Tito Lami e i nipoti Francesca Lami, Lorenzo Lami e Alessandro Lami. Presente alla cerimonia anche il Vicepresidente dell’Associazione nazionale Bersaglieri di Rimini Ivo Marcaccini, attesa l’appartenenza a tale Corpo del militare ricordato.
Tommaso Bianco