Il nostro comunicato stampa di domenica scorsa che denunciava gli “ordina e dispone” del Segretario supergreen, che affossano il progetto sulla manutenzione dei manti stradali nato dalla collaborazione tra AASLP e UNIRSM, deve avere colpito nel segno. La sua risposta (o di chi scrive per lui), infatti è stata immediata e tutta all’attacco. Ma scomposta, contradittoria e con sfumature, tra l’intimidatorio e il diffamatorio, che, con buona pace del Segretario, ci motivano ulteriormente a insistere sull’argomento. Nella foga di screditare i tecnici dell’AASLP, i ricercatori dell’Università e i lavori frutto della collaborazione tra loro, tenta di farli passare per incapaci, imprudenti e al di sopra delle leggi, utilizzando, tanto per non perdere l’abitudine, fandonie e mezze verità. Canti scrive ad esempio che Via Cella bella ha un asfalto “..realizzato pochi anni fa (FALSO)…”, lasciando intendere - “…oggi già sgretolato e pieno di buche” - che le buche e le fessure presenti siano frutto del progetto da lui affossato. In realtà, tutti sanno che sono almeno 15 anni (forse anche 20) che quel manto non viene rifatto quindi da molto prima che fosse ideata, avviata e realizzata la collaborazione tra AASLP e UNIRSM. Al riguardo, invece sarebbe interessante sapere da Canti per quale motivo, nonostante la ripavimentazione di quella Via fosse da tempo tra quelle prioritari, non sia stata ancora fatta. Per non parlare del fatto che accusa l’AASLP di non aver rispettato una “norma che non c’è”. Dimenticandosi di essere Segretario all’Ambiente e in tale veste di aver fatto una modifica proprio lo scorso anno al codice ambientale in materia di gestione dei rifiuti (DD n.25/2021) e di essersi ben guardato dall’introdurre tale normativa. Oltre ad affossare la collaborazione tra UNIRSM e AASLP, ordina e dispone il definitivo abbandono della attività di gestione interna dei materiali di scavo e di fresatura, a favore inevitabilmente dei privati, che guarda caso, si stanno organizzando al riguardo, indicando già la cessione in comodato d’uso del piazzale di proprietà pubblica sito a Galazzano. Ma ciò che è ancor più grave, è il fatto che cerca di giustificare le sue decisioni, riconducendole ad ipotesi di malagestio del fresato operate da AASLP e UNIRS. Se tali ipotesi fossero reali, sarebbero dei reati. Perché allora non le denuncia agli organi preposti? Probabilmente si sarebbero accorti che le prove di qualificazione (sebbene non previste a San Marino) venivano fatte, in linea con le normative italiane, su indicazione dei ricercatori e docenti dell’Università di San Marino che collaboravano con l’AASLP. E non come sostiene il Segretario affidandosi a professionisti esterni. Basta googolare un attimo per capire quanto interesse economico ci sia nella gestione del fresato di asfalto. Le nuove tecniche di produzione a freddo degli asfalti, la capacità di riutilizzare materiali inerti già prelevati dagli ambienti naturali (letti dei fiumi e cave) evitando di doverne prelevare altri, lasciano prevedere enormi sviluppi, per cui essere all’avanguardia nelle conoscenze anche applicative di queste tecnologie è fondamentale e strategico; e se il Segretario avesse partecipato al convegno di Riccione del 2020, organizzato dalla nostra Università, forse ne sarebbe più consapevole. Per questi motivi ci chiediamo perché, anziché normare la materia ed eventualmente mettere paletti anche più precisi di quelli italiani alla gestione, abbia preferito smantellare l’attività dell’AASLP, riservandola a terze realtà private, che inevitabilmente si troveranno ad operare in assenza di normative specifiche. In ultimo, non se la prenda Canti, ma la nostra sensazione è che, oltre ad un sistematico problema con la verità (vedasi ad esempio casi Boeri e Del Vecchio), si stiano rivelando un problema con sempre maggior evidenza anche le competenze e le conoscenze, per cui chi le dovesse avere diventa un obbiettivo da colpire. P.S. A lei, Stefano Canti, che giorno arriva lo stipendio?
Cs - Libera