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La Solitudine, emergenza della modernità

20 nov 2023
La Solitudine, emergenza della modernità

Nella sala conferenze della Sums femminile il dr. Carlo Renzini, ci ha intrattenuto in modo coinvolgente sul tema attuale della SOLITUDINE, EMERGENZA DELLA MODERNITÀ. Il dr. Renzini è il Presidente dell’Associazione Sammarinese di Gerontologia e di Geriatria (ASGG), di recente è stato nominato nel Direttivo dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (AIP) e nel contempo svolge il ruolo di Coordinatore della didattica nel Master di Medicina Geriatrica “Giancarlo Ghironzi”. Il master è una attività della nostra Università di alta formazione nel campo sanitario che è molto apprezzata e frequentata sia in presenza che on line da professionisti della vicina Italia. Forte è la speranza che ci sia maggiore attenzione anche tra i professionisti operanti nella Repubblica. Ecco i punti essenziali della relazione La solitudine non è considerata solo uno stato emotivo, nella ricerca medica è classificata come problema di salute pubblica. Alcuni governi, come il Regno Unito e il Giappone hanno creato il Ministero della Solitudine e stanno attuando politiche e strategie per fronteggiare questa emergenza. San Marino è uno dei paesi europei con la più elevata speranza di vita, 83,6 per gli uomini e 85,6 per le donne. Le previsioni sono che questi indicatori aumenteranno nei prossimi anni. Anche per una piccola Repubblica l’invecchiamento della popolazione è un dato da considerare per le conseguenze che produce nei campi, sanitario, economico, sociale e demografico. La solitudine non ha una definizione internazionale, ognuno di noi può incontrare e sperimentare molteplici fattispecie di solitudine: 

La solitudine ricercata o desiderata, che coincide col bisogno di ritirarsi nella ricerca di se stessi, nella necessita di riconoscersi. 

La solitudine subita, strettamente correlata alla sofferenza e al vuoto, condizione oggettiva e soggettiva comune, accompagnata da sentimenti di rabbia, paura, disinteresse, apatia.

La solitudine del Singolo o della collettività o di interi paesi.

Colpisce le donne quando sono private dei loro diritti e delle loro dignità. Si può parlare di solitudine degli uomini quando perdono la loro identità. La solitudine nelle diverse età della vita: nell’adolescente che si isola nello spasmodico uso dei social e nel giovane che si immerge nel gruppo, nel branco. La solitudine dell’anziano che si isola e nello stesso tempo ricerca contatto ed aiuto per la sua fragilità.  La solitudine positiva, ricercata dalle persone creative per ritrovare se stessi, per riflettere, sognare e immaginare nuovi percorsi e nuove idee. Il relatore ha poi presentato un secondo aspetto della solitudine, quella che ci dice quale sia la condizione sociale ed oggettiva di separazione della persona dagli altri ed ha esposto le seguenti fattispecie:  La solitudine e la malinconia, quando e’ presente uno stato d’animo doloroso, ma calmo e attenuato da uno stato di dolcezza. Permangono tuttavia pensieri che suscitano tristezza, alterazioni depressive del tono dell’umore che in talune forme gravi generano vere e proprie sindromi depressive.

La solitudine e l’isolamento, due stati che spesso si confondono insieme, ma non sono necessariamente legati fra loro. L’isolamento è l’essere soli fisicamente, come scelta o come costrizione. Esempi di isolamento voluto li ritroviamo nel monachesimo o nella vita di molti artisti. 

La solitudine e sofferenza, presente nella condizione di chi soffre per mali fisici, morali e mentali. Presenti inoltre anche negli stati di sopportazione, tolleranza e pazienza. Il dr. Renzini ha poi trattato le problematiche della solitudine con gli stili di vita ed ha parlato dei seguenti aspetti:

La solitudine e le malattie; la solitudine e l’ abbandono; la solitudine e il rispetto della dignità della persona; la solitudine e la fragilizzazione; la solitudine e le perdite di amici, legami, relazioni, persone e luoghi; la solitudine e le differenze di genere; la solitudine del giovane e dell’anziano La solitudine è un fattore patogeno? Diversi studi epidemiologici hanno confermato che il processo di invecchiamento dell’individuo e della collettività si è accompagnato in questi anni ad un aumento molto forte della condizione di solitudine della persona anziana: crisi della famiglia come luogo di compensazione e di equilibrio tra i componenti, problematiche demografiche, realtà abitative con riduzione progressive degli spazi, riduzione dei legami di amicizia e di vicinato, ed anche diffusione della comunicazione per via elettronica come illusione di adeguati rapporti interpersonali. Quindi la solitudine è un fattore aggiuntivo a molti altri: l’età, le patologie croniche e la perdita parziale o totale dell’autosufficienza che accelera il processo di “fragilizzazione” della persona anziana.

Oggi ha valore scientifico l’affermazione: LA SOLITUDINE PUÒ ESSERE MORTALE PER GLI ANZIANI.

Nei soggetti anziani la solitudine finisce per associarsi a una riduzione significativa della qualità e dell’aspettativa di vita. Infatti gli anziani con i più alti livelli di solitudine sono quasi esposti due volte di più alla probabilità di morire prima rispetto a quello con i livelli più bassi di solitudine.

LA SOLITUDINE È UN PROBLEMA di SALUTE PUBBLICA. COSA POSSIAMO FARE?

Sono state indicate specifiche politiche ed azioni:  promuovere, sostenere e supportare le comunità a modificarsi all’interno, attraverso le continua costruzioni di “ponti” fra le persone.  costruire reti di sostegno di aiuto, di socializzazione, di diritti attraverso le associazioni territoriali e di comunità, fondate sul rispetto, la difesa e la tutela dei diritti di tutte le persone, ma soprattutto di quelle “fragili” per malattie, povertà, isolamento, abbandono.  Formare professionisti di vario tipo, quelli sanitari in primis, in grado di coniugare il ruolo tecnico con la relazione, con la persona, fondamentale per gli esiti dei trattamenti.  diffondere la medicina personalizzata che modifichi l’attuale cultura sugli anziani sulle loro prospettive di attesa e qualità della vita, dando spazio a ruoli sociali di aiuto e di supporto che gli stessi anziani possono assumere per difendere, aiutare, proteggere le altre generazioni. Il relatore ha poi trattato la relazione tra solitudine e fragilità e tra solitudine e sistema immunitario, enunciando i più recenti risultati della ricerca scientifica. Infine ha concluso lanciando l’appello di diminuire l’individualismo che domina la vita moderna ed ha sollecitato ogni persona che invecchia a coltivare le reti di relazioni che la vita offre durante il suo corso. Al termine della conferenza per associare l’analisi all’azione concreta si è cominciato a parlare del progetto di creare un centro o più centri polifunzionali che siano luogo di ritrovo delle persone, e nello stesso tempo possano diventare centri per le attività associative e culturali delle associazioni non profit. Sul tema si sta sviluppando il percorso progettuale che verrà a suo tempo divulgato.

SUMS femminile





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