La visita di Sefkovic riscrive la storia di San Marino
Un incontro che conferma il valore dell’impegno portato avanti negli anni dal Partito dei Socialisti e dei Democratici
Quella di venerdì 20 gennaio è senza dubbio una giornata che marca un momento storico per la Repubblica di San Marino per la visita del Vice Presidente della Commissione Europea Maros Sefkovic. Come scritto dal PSD qualche giorno prima di questa visita, anche il Vice Presidente ritiene vicino l'inizio di una nuova era con la UE. Non si tratta certamente di un appuntamento formale e di routine per l’Unione Europea, tantomeno lo è per la Repubblica di San Marino. Giornate così certificano il cambiamento perseguito dalla Repubblica nell’ultimo decennio, da quando, purtroppo in maniera indotta e non volontaria come avrebbe voluto il PSD, si è perseguito un modello volto alla trasparenza, alla collaborazione internazionale, alla integrazione con la comunità internazionale. Questo ci ha reso più rispettabili, ci ha reso più adulti e simili ad un grande paese, con un orientamento costante mai da allora variato: l’Unione Europea. Volenti o nolenti, in questi anni, abbiamo adattato leggi e comportamenti concreti allineandoci ma rimanendo paralleli, distaccati, esclusi. Ora possiamo cogliere l’opportunità di far riconoscere questo grande sforzo contando finalmente sullo status di paese integrato, non solo con gli stessi doveri, quelli che sostanzialmente osserviamo già ora, ma con gli stessi diritti, quelli dell’appartenenza al Mercato Unico Europeo, garantito dall’Accordo di Associazione. Questo avviene a 40 anni dall’apertura ufficiale dei rapporti con l’allora Comunità Economica Europea, nel 1983 quando il governo delle sinistre ed il suo Segretario di Stato per gli Affari Esteri Giordano Bruno Reffi, intesero iniziare una nuova era per San Marino, quella che ci ha portato la presenza nel Consiglio d’Europa nel 1988 e nell’ONU nel 1992. Dal 2015 siamo impegnati nel negoziato dell’Accordo di Associazione, questo sarà il governo, che dopo i precedenti tre, concluderà questo percorso storico, secondo quanto voluto anche dalla Commissione Europea. Un governo ed una Segreteria di Stato per gli Affari Esteri che da subito hanno abbandonato la strambata della scorsa legislatura, quella dell’invito a San Marino del Ministro degli Esteri della Federazione Russa. Non c’è dubbio che la visita della alta autorità europea non avrebbe avuto luogo se si fossero coltivati rapporti ulteriori con chi ha mosso guerra contro un paese europeo. Il PSD rivendica il suo ruolo di traino ultradecennale verso questo obiettivo, passato anche attraverso un referendum e che troverà entro breve ulteriore effetto con la creazione di una commissione mista che porterà finalmente nello stesso luogo, non solo la politica, a discutere di ciò che l’Accordo di Associazione comporterà per il Paese. La visita del Vice Presidente Sefkovic è garanzia della presenza di San Marino nella comunità politica europea, ulteriore ambito nel quale esaltare la sovranità e l’unicità del nostro Paese, doti che non si valorizzano stando chiusi nei propri confini, semmai il contrario.
c.s. Partito dei Socialisti e dei Democratici
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