L’interessante iniziativa di #repubblicafutura ha avuto il merito di riportare il tema delle riforme istituzionali all'attenzione dell’opinione pubblica.
LABDEM è convinto che uno Stato moderno debba disporre di un ordinamento politico ed istituzionale equilibrato, efficiente e funzionale ad un esercizio effettivo e concreto della democrazia e della sovranità popolare. Perciò appare evidente la necessità di realizzare una complessiva riforma del sistema politico e dell’assetto istituzionale dello stato sammarinese. Infatti, tra le varie cause che stanno determinando un progressivo allontanamento della cittadinanza dalla politica e dalle istituzioni, vi è senza alcun dubbio l’inefficienza dei processi decisionali che fanno capo al potere politico.
Occorre pertanto una profonda riforma dello Stato, i cui pilastri devono essere:
superamento della responsabilità collegiale dei Segretari di Stato con l’applicazione del regime della responsabilità individuale;
istituzione della figura del Presidente del Congresso di Stato, cioè un vero e proprio Primo Ministro scelto direttamente dai cittadini sammarinesi in occasione delle consultazioni elettorali, al quale dovrà essere attribuito il potere di nominare e revocare i componenti della propria squadra di governo;
semplificazione dei processi legislativi;
eliminazione di tutti poteri concessori facenti capo ad organismi politici (es.: Commissione Affari Esteri, Consiglio dei Dodici e Commissione Politiche Territoriali) trasferendo le competenze ad uffici della pubblica amministrazione;
abrogazione definitiva del Consiglio dei Dodici e della Commissione Politiche Territoriali;
cancellazione delle commissioni e degli organismi di nomina politica che svolgono funzioni residuali;
approvazione di un “pacchetto anti-corruzione” che disciplini nel dettaglio le cause di non eleggibilità, non candidabilità, incompatibilità e decadenza dei Consiglieri, che regolamenti la delicata materia del conflitto di interessi dei massimi rappresentanti delle istituzioni politiche e amministrative e che imponga la totale trasparenza patrimoniale di chi fa parte del Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato e di chi occupa ruoli di vertice nelle istituzioni di garanzia (es.: Banca Centrale), nelle organizzazioni sindacali e nelle associazioni imprenditoriali;
introduzione del referendum consultivo nell'ordinamento giuridico per chiedere il parere della cittadinanza su specifici temi di rilevanza pubblica;
modificare il quorum previsto dalla legge vigente in materia referendaria con un quorum calcolato direttamente sui partecipanti al voto in rapporto agli aventi diritto.
Processi decisionali efficienti, regimi di responsabilità individuale ben definiti e opportune garanzie per la partecipazione popolare alla vita democratica, per LABDEM sono i tre punti fondamentali su cui delineare una complessiva riforma dello Stato.
E’ giusto sottolineare, infatti, che senza istituzioni politiche funzionanti, è difficile pensare ad un Paese che si proietta verso la modernità.
San Marino, lì 15 dicembre 2015
LABDEM è convinto che uno Stato moderno debba disporre di un ordinamento politico ed istituzionale equilibrato, efficiente e funzionale ad un esercizio effettivo e concreto della democrazia e della sovranità popolare. Perciò appare evidente la necessità di realizzare una complessiva riforma del sistema politico e dell’assetto istituzionale dello stato sammarinese. Infatti, tra le varie cause che stanno determinando un progressivo allontanamento della cittadinanza dalla politica e dalle istituzioni, vi è senza alcun dubbio l’inefficienza dei processi decisionali che fanno capo al potere politico.
Occorre pertanto una profonda riforma dello Stato, i cui pilastri devono essere:
superamento della responsabilità collegiale dei Segretari di Stato con l’applicazione del regime della responsabilità individuale;
istituzione della figura del Presidente del Congresso di Stato, cioè un vero e proprio Primo Ministro scelto direttamente dai cittadini sammarinesi in occasione delle consultazioni elettorali, al quale dovrà essere attribuito il potere di nominare e revocare i componenti della propria squadra di governo;
semplificazione dei processi legislativi;
eliminazione di tutti poteri concessori facenti capo ad organismi politici (es.: Commissione Affari Esteri, Consiglio dei Dodici e Commissione Politiche Territoriali) trasferendo le competenze ad uffici della pubblica amministrazione;
abrogazione definitiva del Consiglio dei Dodici e della Commissione Politiche Territoriali;
cancellazione delle commissioni e degli organismi di nomina politica che svolgono funzioni residuali;
approvazione di un “pacchetto anti-corruzione” che disciplini nel dettaglio le cause di non eleggibilità, non candidabilità, incompatibilità e decadenza dei Consiglieri, che regolamenti la delicata materia del conflitto di interessi dei massimi rappresentanti delle istituzioni politiche e amministrative e che imponga la totale trasparenza patrimoniale di chi fa parte del Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato e di chi occupa ruoli di vertice nelle istituzioni di garanzia (es.: Banca Centrale), nelle organizzazioni sindacali e nelle associazioni imprenditoriali;
introduzione del referendum consultivo nell'ordinamento giuridico per chiedere il parere della cittadinanza su specifici temi di rilevanza pubblica;
modificare il quorum previsto dalla legge vigente in materia referendaria con un quorum calcolato direttamente sui partecipanti al voto in rapporto agli aventi diritto.
Processi decisionali efficienti, regimi di responsabilità individuale ben definiti e opportune garanzie per la partecipazione popolare alla vita democratica, per LABDEM sono i tre punti fondamentali su cui delineare una complessiva riforma dello Stato.
E’ giusto sottolineare, infatti, che senza istituzioni politiche funzionanti, è difficile pensare ad un Paese che si proietta verso la modernità.
San Marino, lì 15 dicembre 2015
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