Le indagini del tribunale sui misfatti che il Pdcs denunciò nella precedente legislatura legati alla galassia Cis

Le indagini del tribunale sui misfatti che il Pdcs denunciò nella precedente legislatura legati alla galassia Cis.

Rispetto a quanto appreso in questi giorni dagli organi di informazione, il PDCS rileva come le indagini svolte negli ultimi mesi dai Commissari della Legge del Tribunale di San Marino, portino ulteriore fondamento a quanto in passato il PDCS aveva denunciato circa l’esistenza di un gruppo di potere che ha fortemente inciso sulla deriva di alcuni Istituti di Credito sammarinesi, arrecando grave danno al nostro sistema economico. Le contestazioni di reato formulate nei recenti decreti di rinvio a giudizio allo stato confermano il disegno che, in gran parte, la Democrazia Cristiana aveva preannunciato nel proprio esposto dell’aprile 2017, presentato unanimemente dai dieci consiglieri del PDCS al Governo di Adesso.sm e fintanto anche all’Ecc.ma Reggenza pro-tempore, con la richiesta di approfondimenti che - all’evidenza per ragioni politiche, cadde completamente nel vuoto. Notifiche dirette a Francesco Confuorti, ai membri del Coordinamento di Vigilanza di Banca Centrale in carico nel periodo 2016-2017 (Lorenzo Savorelli, Filippo Siotto, Ugo Granata e Mirella Sommella) al Commissario Straordinario Liquidatore di Asset Banca Roberto Venturini per gli atti che hanno portato al collasso di Asset Banca e alla proprietà e alla dirigenza di Banca CIS, nelle persone di Marino Grandoni e Daniele Guidi. Oggi, a seguito dell’impugnazione dell’archiviazione del procedimento penale 500/2017 (cosiddetto Caso Titoli) da parte dell’Ecc.ma Camera, voluta da questo Governo, e da parte di Banca Centrale, anche grazie alla risolutezza della sua Presidente Avv. Catia Tomasetti, e dopo gli esiti della Commissione di Inchiesta su Banca CIS, l’approfondimento delle indagini ha portato alla luce nuovi elementi su come si sono svolti quei fatti e sui legami e le connessioni tra i vari soggetti coinvolti. Ben consapevoli che questo passaggio giudiziario non sia una sentenza di condanna il PDCS auspica che anche tale procedimento giudiziario giunga quanto prima al suo definitivo esito, per dare certezza al Paese sui responsabili di questa situazione e per recuperare quanto più possibile, qualora dovesse venire accertato, del danno arrecato ai singoli cittadini e alla collettività.
Cs L’Ufficio Stampa del PDCS

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