Le opposizioni mentono sulla giustizia: intanto salta il Conto Mazzini
Rispondiamo alle enormi e innumerevoli falsità delle opposizioni sul tema della Giustizia. Intanto, notizia di ieri, a causa dell’enorme carico di lavoro slitta, a data da destinarsi, l’appello del Conto Mazzini! Alla faccia della Giustizia! In questi giorni, a seguito delle conseguenze che la mancata presa d’atto dei due nuovi giudici d’appello ha provocato sul Paese – tra cui lo slittamento del Conto Mazzini -, le opposizioni (e qualche loro “portavoce”) si stanno sgolando per giustificarsi davanti ai cittadini per questa mancanza di responsabilità o, peggio, interesse a che la Giustizia non funzioni come dovrebbe. Per giustificarsi, nel recente comunicato stampa congiunto “Quello che RF non dice”, le opposizioni ricostruiscono, in mezzo a enormi falsità, una storia che poco ha a che vedere con la realtà. Vista la numerosità delle falsità contenute nei recenti articoli di stampa, non ci resta che rispondere a ciascuna di esse, perché RF – al contrario di molti altri – non teme di render conto a tutti i cittadini di tutte le scelte fatte. “Le forze politiche d’opposizione … si sono prodigate perché l’esercizio indipendente della Giustizia venisse garantito”: ASSOLUTAMENTE FALSO! Il Presidente della Commissione Affari di Giustizia (allora di nomina PDCS) si è rifiutato più volte di convocare la Commissione, per ostacolarne il normale operato. I membri di opposizione della Commissione Affari di Giustizia hanno fatto evidente ostruzione affinché i verbali della Commissione potessero essere consultati dal Consiglio Grande e Generale. I membri di opposizione della Commissione Affari di Giustizia si sono dimessi in blocco per ostacolare l’operato della Commissione. L’opposizione non ha permesso la sostituzione di due membri della Commissione Affari di Giustizia (Luca Santolini per il semestre Reggenziale ed Eva Guidi per l’incarico a Segretario di Stato) mettendo in difficoltà l’attività della Commissione medesima. L’opposizione continua a lanciare attacchi e accuse palesemente infondate nei confronti di magistrati del Tribunale e del suo Dirigente. “Le forze politiche di maggioranza …, fuori legge, … hanno destituito il Magistrato Dirigente”: ASSOLUTAMENTE FALSO! La destituzione del Magistrato Dirigente non è fuori legge, infatti non vi è alcun divieto specifico in tal senso nelle leggi qualificate. A supporto di quanto sopra, la correttezza dell’iter adottato è stata confermata dagli Organismi Internazionali inutilmente sollecitati da parte di Consiglieri di opposizione, con forte detrimento dell’immagine del Paese davanti alla comunità internazionale. Infatti nessun monitoraggio è stato attivato nei confronti di San Marino. Ancor di più, varie volte è stato adito il Collegio Garante sulle tematiche della Giustizia ed OGNI VOLTA le istanze presentate dalle opposizioni sono state respinte, confermando la correttezza dell’iter adottato. Le presunte ingerenze della politica sui giudici sono state palesemente sconfessate – quelle dell’ultimo triennio perlomeno – ed RF non ha mai ricevuto accuse di questo tipo. Fanno bene le forze politiche di opposizione a ricordare che RF era solo una delle parti del Consiglio Grande e Generale, del Consiglio Giudiziario Plenario e della Commissione Affari di Giustizia che hanno deciso gli atti da compiere. Ma non si capisce perché, secondo qualcuno, RF sia l’unica artefice delle vicende legate alla Giustizia. Ne prendiamo atto. Per correttezza lo stesso criterio dovrà essere applicato circa l’operato afferente alle altre Segreterie di Stato… Il Segretario di Stato alla Giustizia ha più volte detto chiaramente di rispettare tutti i giudici del Tribunale, l’indipendenza del Tribunale e la sua autonomia e così ha fatto. Dunque questi attacchi sono pienamente infondati. “RF … ha proposto per la nomina a Dirigente del Tribunale il Prof Guzzetta che … per 9 mesi non aveva comunicato la sua incompatibilità … e ha cambiato l’ordinamento per permettergli di esercitare il potere giudiziario”: ASSOLUTAMENTE FALSO! RF non ha proposto nessun Dirigente, tanto che l’iter che ha condotto alla proposta del Prof. Guzzetta è noto a tutti ed ha le sue origini nello stesso Tribunale. Sull’incompatibilità del Prof. Guzzetta lo stesso Consiglio Giudiziario Plenario si è già espresso e la stessa cosa ha fatto il Collegio Garante, sconfessando ovviamente ciò che ancora l’opposizione si ostina a ribadire. Non sono mai stati attribuiti al Dirigente del Tribunale poteri giurisdizionali, tanto che il Collegio Garante – anche su questo interpellato dalle opposizioni – ha rigettato quanto sostenuto dalle stesse. “RF … tenta di far passare come legittimo il fatto che il Dirigente del Tribunale intervenga pubblicamente … per fare pressione sulla presa d’atto, sorvolando sulla funzione di controllo che il Consiglio stesso è chiamato ad esercitare … funzione così importante che non può essere considerata di ordinaria amministrazione e quindi esercitabile da un parlamento dimissionario”: ASSOLUTAMENTE FALSO! Prendiamo atto che il parere dell’opposizione è unanime nel riconoscere alla politica, in particolare all’opposizione, una funzione preponderante sulla scelta e sulla nomina dei Giudici. Questo ci riporta indietro ad anni veramente bui per il nostro Paese. RF, questo sì, non capisce come mai certe parti politiche si ostinino a boicottare la presa d’atto di due giudici d’appello, nonostante l’iter sia ormai concluso e abbia avuto origine ben 10 mesi prima della fine della Legislatura. Evidentemente ci sono ragioni molto importanti per boicottare il naturale compimento dell’iter di reclutamento. Il Consiglio non ha una funzione di controllo sulla nomina dei giudici, ma si tratta di una semplice presa d’atto, prevista dalla legge, del verbale redatto dalla Commissione esaminatrice. La presa d’atto dei due giudici d’appello può essere fatta tanto a Consiglio in carica quanto a Consiglio sciolto. Ci chiediamo infatti, se un Consiglio sciolto può votare e approvare un assestamento di bilancio e una legge di bilancio, non può valutare una semplice presa d’atto? A conferma di quanto sopra, la stessa Reggenza, organo di garanzia dell’equilibrio dei poteri dello Stato, ha inserito nel Decreto di scioglimento del Consiglio la presa d’atto dei giudici d’appello. Dunque le opposizioni si stanno sostituendo anche alla Reggenza nel decidere cosa può essere e cosa non può essere fatto a consiglio sciolto. Alla faccia del Colpo di Stato! Non è affatto vero che manchi la relazione del Dirigente del Tribunale per l’arruolamento del Giudici d’appello come più volte ribadito. Riguardo poi alla bufala colossale che la nomina dei due giudici d’appello potrebbe in qualche modo agevolare Marino Grandoni o qualunque altro pseudo potere forte di turno, rileviamo semplicemente che gli addebiti penali che si sono manifestati o che si manifesteranno, anche relativi alla vicenda Banca CIS, saranno giudicati con molto maggiore celerità proprio grazie alla nomina dei due nuovi giudici che, affrontando questioni civili e amministrative, potranno liberare da ulteriori carichi di lavoro i due giudici d’appello già in funzione. Si capisce molto bene dunque che impedire con così tanta ostinazione la presa d’atto di due nuovi giudici d’appello non significa altro che impedire che il Conto Mazzini e le vicende di Banca CIS vengano celermente accertate dal Tribunale. Dopo questa lista infinita di falsità, non ci stupisce che l’opposizione – all’unanimità – non abbia nemmeno ancora capito che Palmieri non è coordinatore di RF!