Lettera aperta di Marino Grandoni
"Gentile Direttore,
dopo aver subito passivamente per anni un continuo e violento processo mediatico di criminalizzazione ritengo doveroso fare chiarezza su tutte le vicende nelle quali sono stato chiamato in causa mio malgrado.
A tal proposito, a breve e senza aspettare una eventuale commissione di inchiesta, che qualcuno vorrebbe solo su BancaCis o meglio solo su Grandoni, sarà presentato un dossier, che affronterà in maniera puntuale le “colpe” che mi vengono attribuite.
Ritengo comunque utile anticipare alcuni temi rilevanti:
1. Pur essendo azionista di maggioranza di Banca Partner prima e di Banca CIS poi, per precisa scelta di separazione del ruolo di imprenditore da quello di banchiere, non ho mai avuto alcun ruolo operativo nella gestione della banca che è stata gestita in piena e totale autonomia dal management incaricato al quale esprimo totale stima. Non mi sono comunque mai sottratto ai miei doveri di azionista, provvedendo a ricapitalizzare l’istituto con le mie risorse ogni qualvolta è stato necessario.
2. Nel corso degli anni, visto il mio ruolo di imprenditore, di console di Croazia, nonché per il semplice dato anagrafico, ho avuto modo di incontrare, conoscere e confrontarmi con la quasi totalità della classe politica e dirigente del Paese. Questi confronti sono spesso diventati scontri, in quanto ho sempre sostenuto con convinzione i miei progetti imprenditoriali, ritenendo a torto o a ragione, che fossero anche nell’interesse del Paese e che venissero osteggiati per mero calcolo politico.
3. Le vicende agli onori della cronaca in questi ultimi mesi travalicano i limiti di un normale scontro politico e fanno emergere dei contorni inquietanti. Mentre i media si soffermano a commentare contenuti, penalmente irrilevanti, di registrazioni illegali, nessuno sembra preoccuparsi della presenza di un vero e proprio gruppo di potere, che oltre a fare attività di dossieraggio, pedinamenti, e captazioni abusive sembra poter accedere illegalmente a documenti riservati. A tal proposito va infatti sottolineato che almeno in un paio di occasioni le Ordinanze Morsiani sono comparse in rete prima che venissero firmate dal magistrato, quindi evidentemente trafugate dall’ufficio del magistrato stesso. Siamo senza ombra di dubbio in presenza di una organizzazione malavitosa, ramificata e in grado di colpire chiunque.
4. Viste le tensioni esasperate nel Paese e le difficoltà del sistema finanziario ho maturato da tempo la convinzione che fosse necessario per BancaCis ricercare un partner in grado di affrontare nuove sfide con grandi risorse e relazioni globali per uscire dall’asfittico mercato locale. In questo percorso ci siamo imbattuti nell’ormai noto Ali Turki che ha fatto credere di essere chi in realtà non era, creando un grave danno all’azienda.
5. A seguito delle ultime vicende ho dovuto accettare la cessione dell’intera mia partecipazione in BancaCis.
E’ stato infatti sottoscritto un accordo con un operatore europeo che garantirà la continuità aziendale, l’occupazione e la tutela dei correntisti. Da adesso in poi, il futuro della azienda è nelle mani del Governo e di Banca Centrale.
Ciò detto preciso che, ritenendo di aver subito abusi e prevaricazioni, nonostante il mio gruppo abbia dato lavoro a tante famiglie sammarinesi e contribuito a creare benessere nel Paese, non intendo subire ulteriori aggressioni da parte di coloro che per meri interessi di parte continuano a colpirmi.
Auguro a tutti coloro che lavorano in Banca CIS un miglior futuro con una nuova proprietà liberi dal peso e dalle difficoltà che la mia presenza può avere creato.
Distinti saluti
Ing. Marino Grandoni"
c.s.