Lettera aperta di Riccardo Ripa, presidente del SIB Sindacato Italiano Balneari della provincia di Rimini
“L’anno scorso tra bagnini si parlava del 2024 e il sentimento unanime era quello dell'incertezza. Oggi quando tra noi si parla di lavoro, l’incertezza è su quello che avverrà domani mattina. Questo perché se si guarda la situazione a livello nazionale è come fosse una giungla fatta di norme e sentenze (spesso in contrasto tra loro) dove anche i più tecnici tra noi faticano a districarsi. Apprezzabile la risposta del governo alla Commissione Europea, che porta avanti il principio da lui difeso della scarsità della risorsa come base per una corretta applicazione della famigerata Direttiva Bolkestein, ma di fatto non cambia la situazione di incertezza. Se invece la si guarda a livello comunale è forse peggio, perché in un contesto nazionale come appena descritto, e quindi in una situazione che ci vede indeboliti da un quadro normativo/giuridico pasticciato e senza una legge di riordino definitiva del demanio, è successo che durante le festività natalizie ad ogni singolo concessionario demaniale del Comune di Rimini è stato notificato via Pec dal Comune un atto di indirizzo, che da una lato “congela” la situazione per il 2024 agli attuali bagnini, ma dall’altro sostanzialmente avvisa che entro il 2024 le nostre concessioni andranno alle aste.
Ora la domanda sorge spontanea: se dovesse essere asta, con quali criteri verranno portate avanti, visto che a livello nazionale non esiste normativa? Rischiamo di vedere un susseguirsi di “aste nostrane” con criteri locali? E quale valore avranno queste assegnazioni rispetto al contesto nazionale, se da Roma arriverà una legge nazionale (cosa che dovrà per forza arrivare)? Inoltre il Comune di Rimini ha ultimamente avanzato la proposta di un nuovo Piano dell’arenile. Ora voglio essere chiaro: alla nostra spiaggia serve una “svecchiata”.
Ma troppo spesso a noi bagnini viene fatta la battuta: “Ma voi comprate tre bidoni di vernice, ecco il vostro investimento!”. Vi assicuro invece che tra bagnini riminesi c’è molta voglia di investire, di creare una spiaggia nuova più sostenibile, aperta tutti (penso in primis ai disabili) e che porti avanti la filosofia del Parco del Mare, ma al contempo che dia la possibilità di offrire quei servizi all’avanguardia che il mercato ci chiede e che sono già offerti da località balneari che ci fanno una concorrenza spietata. Per fare ciò serve un dialogo bilaterale costruttivo tra bagnini e amministrazione cosa che è mancata, troppo spesso sostituita da un monologo da parte dell’amministrazione comunale che ha peso le decisioni a stanze chiuse. Il risultato è che potremmo avere un Piano dell’arenile nuovo, ma che sostanzialmente ricalca quello vecchio a cui nessun operatore di spiaggia ha dato seguito rispetto alle previsioni inerenti agli accorpamenti. Non solo, ci sono degli aspetti peggiorativi rispetto al passato: il Piano al suo interno contiene nozioni che rimandano alle aste “nostrane”.
Un esempio su tutti: è stato deciso, in corrispondenza delle piazze del Parco del Mare, di fare dei varchi e per renderne possibile la creazione il Comune ha deciso per la soluzione più drastica, cioè semplicemente le attuali concessioni presenti in corrispondenza di questi varchi non verranno messe a bando. In pratica si cancellano con un tratto di penna delle attività fatte di famiglie in carne ed ossa. Questo sarebbe l'unico caso in Italia. Inoltre una delle condizioni imprescindibili del Piano è la demolizione completa dei manufatti sull’arenile a seguito della riassegnazione delle concessioni. Adesso voglio fare io una battuta: più che un Piano dell’arenile, questa sembra una dichiarazione di guerra, che rischia di generare una stagione di contenziosi senza precedenti.
Oggi i bagnini oltre a grattarsi la testa per i tanti pensieri e l’incertezza che regna, si preparano a difendere il futuro delle proprie attività. E i riminesi, e i turisti? Per loro, a parer mio, manca ancora qualcuno che si interessi a quello che invece è da sempre il nostro obiettivo, cioè continuare a servirli col sorriso, rimanendo attenti alle loro esigenze e alle loro preferenze, facendo trovare una spiaggia rigenerata, bella da vedere e da vivere, sostenibile e accessibile e tutti”.
Riccardo Ripa Presidente SIB – Sindacato italiano balneari della provincia di Rimini
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