ALLA C.A di
Segreteria di Stato industria artigianato e commercio FABIO RIGHI
Segreteria di Stato alle finanze e bilancio MARCO GATTI
Segreteria di Stato alla Sanità ROBERTO CIAVATTA
Segreteria di Stato al Turismo FEDERICO PEDINI AMATI
Segreteria di Stato Affari Interni ELENA TONNINI
Egregi Segretari di Stato
Siamo un gruppo di ristoratori, iscritti e non alle associazioni di categoria e con questa lettera aperta vogliamo lanciare un grido di allarme per i disagi psicologici e soprattutto economici in cui versiamo a causa della pandemia.
Ci teniamo a precisare che questa manifestazione di dissenso nei confronti delle scelte adottate dal governo, non si distacca assolutamente dalla nostra associazione più importante ovvero USOT, anzi è doveroso sottolineare che questa nostra missiva, non deve essere un pretesto per strumentalizzare o penalizzare alcuna associazione. USOT soprattutto si è prodigata nel manifestarvi puntualmente la nostra difficile situazione insieme a quella di tante altre categorie che rappresenta ma in questo momento ci sentiamo assolutamente in dovere di far sentire la nostra voce, anche quella di coloro che non sono iscritti.
Dal 23 Dicembre scorso le nostre attività sono state colpite da provvedimenti restrittivi senza precedenti che sono stati applicati dal Governo solo nei nostri confronti e non anche nei confronti di altre categorie economiche.
Non riusciamo a comprendere questi trattamenti differenziati e con grande amarezza rileviamo che strutture dove il rischio di contagio è più elevato rispetto a quello che si può correre nei nostri ristoranti, stanno proseguendo la loro attività con protocolli minimali o addirittura nulli. Noi dallo scorso maggio, ovvero dalla riapertura, ci siamo adeguati alle normative vigenti, eseguendo tutti i lavori di miglioramento ed adeguamento dei nostri locali, provvedendo ad acquistare i DPI e rinunciando ai coperti in virtù delle distanze da mantenere come imposto dalla normativa. Abbiamo mantenuto attiva la forza lavoro con sacrifici enormi ed abbiamo rinunciato ai nostri guadagni. Ma ora non ce la facciamo più. Pur dando atto al Governo di averci dato inizialmente la possibilità di lavorare in un periodo in cui l’Italia vi era il lockdown totale, allo stesso tempo non capiamo come mai all’improvviso si è deciso che dovevamo adeguarci all’Italia. Nessuno ci ha spiegato il motivo di questa strana decisione e tutt’oggi lavoriamo solo a pranzo dopo essere stati fermi dal 24/12/20 al 06/01/21.
Altro fatto che ci lascia perplessi è che l’aumento dei contagi avvenuto negli ultimi tempi non è assolutamente imputabile all’attività che si svolge nei nostri ristoranti che, lo ripetiamo, viene svolta in totale sicurezza, tanto è vero che tutto ciò è comprovato da dati statistici che nessuno può contestare.
Altra stranezza di cui non riusciamo a capacitarci è il fatto che a pranzo ora possiamo rimanere aperti e la sera invece i nostri ristoranti debbono rimanere chiusi. Cosa cambia? Quali differenze vi sono? I contagi si diffondono solo di sera?
L’anno solare in cui si è manifestata la pandemia ha portato, nei nostri locali, una contrazione del fatturato mediamente del 30% in alcuni casi addirittura sopra al 50%. Lo stop di marzo, aprile e maggio con una ripartenza molto lenta di Giugno e Luglio annulla tutto l’andamento positivo del fatturato del trimestre ottobre-novembre-Dicembre. Gli incassi del Natale e del capodanno, da sempre un caposaldo del nostro fatturato annuale, sono stati incredibilmente annullati nel giro di qualche ora a causa del Decreto emanato del Governo qualche giorno prima di Natale.
Senza entrare nel merito dei ristori che dovrebbero essere erogati a breve, non sapendo con quale criterio, siamo a gran voce a chiedere la riapertura imminente dei nostri locali nella fascia serale.
Altra considerazione della quale non potete non tener conto! Siamo certi che nei nostri locali ci sia più sicurezza che in casa dove molte persone, amici e parenti si riuniscono abitualmente senza protocolli come ormai siamo abituati invece a fare rispettare nelle nostre strutture.
Siamo assolutamente pronti a condividere eventuali scelte che possano lasciare in sicurezza le nostre strutture e proponiamo nella fattispecie:
1. Chiusura dei locali ove prevista la somministrazione mezz’ora prima del coprifuoco
2. Prenotazione obbligatoria
3. Maggiori controlli delle forze dell’ordine
Signori che sedete al governo, un’ultima ma doverosa considerazione.
Ultimamente ci avete costretto a scegliere chi dover pagare, non siete stati in grado di aiutarci economicamente, i prestiti con garanzia statale se così vogliamo chiamarli, si sono rivelati uno strumento temporale, pieno di veti e clausole. Siamo uno Stato indipendente, basato sulla democrazia e libertà, sui diritti, ma non siete stati in grado di sorreggerci e accompagnarci quando vi è stato chiesto aiuto, non avete mantenuto le scelte coraggiose fatte a novembre, avete lasciato iniquo e inalterato il divario di privilegi tra pubblico e privato in maniera così grande che è umiliante solo pensarci. E non abbiamo ancora vaccini, e questo è solo l’ultimo tassello che chiude una disarmante analisi.
Vedere morire in maniera così nefasta le nostre attività le quali perdono costantemente valore giorno dopo giorno ci umilia profondamente.
Per noi non tutto è perduto ma serve un radicale cambio di rotta, serve un azione immediata, fare riaprire al più presto alla sera i nostri locali !.
In caso contrario saremo pronti a manifestare proprio lassù, dove prendete le vostre decisioni e verremo in tanti, con i nostri dipendenti, con le nostre famiglie, con gli amici e con coloro che vorranno appoggiarci.
Cordiali Saluti
Comunicato stampa
ALESSANDRO E STEFANO BOLLINI- LONDON PUB- 4 DIPENDENTI
DANIELE MASSARO- RIST 2 ARCHI- 7 DIPENDENTI
FABIO GROSSO – HOSTARIA DA LINO – 13 DIPENDENTI
GIAN LUCA E FILIPPO FRANCIONI- FOOD & FUN SRL (VIVO PALACE HOTEL)– 7 DIPENDENTI
GIAN LUCA FRANCIONI- OSTERIA DA GIULIO – 5 DIPENDENTI
JINQIANG XU – DAIFUKU – 7 DIPENDENTI
MAURO TABARRINI- CAFFE’ TABARRINI-7 DIPENDENTI
ALESSANDRO CECCHINI- LA SALUMERIA – 7 DIPENDENTI
ALESSANDRO CECCHINI- SUSHI CORNER – 10 DIPENDENTI
DANIEL FRANCESCONI- BAR GUAITA – 9 DIPENDENTI
RENZINI ANDREA- RISTORANTE BECCAFICO- 8 DIPENDENTI
JADER VAGNINI- PIZZERIA WALTER E LELLA- 7 DIPENDENTI
MUSSONI FRANCESCO- RISTORANTE CESARE- 5 DIPENDENTI
CLAUDIO GIANGRECO- PARCOVERDE WINE&FOOD – 4 DIPENDENTI
SONIA CARREA- GREEN CLOVER IRISH PUB- 2 DIPENDENTI
MARIO LIOTTA- RISTORANTE IL PICCOLO- 5 DIPENDENTI
MIKY MONTELEONE- RISTORANTE SMALLER- 4 DIPENDENTI
FRANCIA MATTEO- RISTORANTE PASSETTO- 5 DIPENDENTI
BOSCHI VINCENZO- CONFINE E TRADIZIONE- 5 DIPENDENTI
SANTOLINI DEREK- LE LOGGE CAFFE- 3 DIPENDENTI
SAURO TANI- LA SPINGARDA – 9 DIPENDENTI
FABIO ZOLINI- RISTORANTE BOSCHETTO- 2 DIPENDENTI
SIMONE VALENTINI- RISTORANTE PIZZERIA MONTECCHIO- 3 DIPENDENTI
DANIEL CECCOLI- VERANDA- 5 DIPENDENTI
DANIEL CECCOLI- CHIOSCO- 6 DIPENDENTI
BERARDI MARCO- TRATTORIA LA VECCHIA FONTE- 7 DIPENDENTI
ARMASOIU ANDREEA MARIANA- RISTORANTE GARDEN- 6 DIPENDENTI
STEFANO RAGGI- LA FRATTA – 5 DIPENDENTI
AGOSTINI MASSIMO- RITROVO LAVORATORI CITTA’- 9 DIPENDENTI
MATTHEW VAGNINI- RUE DE L’OPERA- 3 DIPENDENTI
DANILO FORCELLINI E JOHN SELVA- GIULIETTI KM 0- 11 DIPENDENTI
SERRA SILVANA- LA CANTINETTA DELLO STRADONE- 2 DIPENDENTI
TERZIANO ANDREANI E VITTORIO CAVEZZA-ANTICHI ORTI- 5 DIPENDENTI
MONALDI GIUSEPPINA- RISTORANTE 5 VIE- 4 DIPENDENTI
MARA VERBENA- TRATTORIA JOLE- 4 DIPENDENTI