A commento dell’«invito alla preghiera per la famiglia» inoltriamo per la pubblicazione e diffusione il testo della lettera di Gian Luigi Giorgetti, Federico Nanni, don Gabriele Mangiarotti, diocesani.
In vista dell’esame da parte del Parlamento italiano del disegno di legge relativo alle cosiddette “unioni civili”, la comunità cristiana, in quanto partecipe delle gioie e delle speranze, delle angosce e delle tristezze degli uomini, e mossa dall’amore per ogni uomo e ogni donna, d'ogni luogo e d'ogni tempo, sente il dovere di contribuire al dibattito pubblico con spirito pacato, ma fermo, facendo appello alla ragionevolezza di tutti gli uomini di buona volontà.
In data 15 gennaio, il Vescovo Mons. Andrea Turazzi, insieme al coordinamento degli Uffici Pastorali della diocesi di San Marino-Montefeltro ha rivolto un invito alla preghiera alle comunità cristiane.
Nel merito del disegno di legge, si tratta di un testo nei confronti del quale - dice testualmente il messaggio - la Chiesa italiana e la nostra diocesi “esprimono considerazioni di critica e di profonda preoccupazione, per almeno tre motivi:
la previsione di una sostanziale sovrapposizione del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare di “matrimonio” omosessuale a tutti gli effetti;
l’adottabilità da parte di coppie omosessuali, con l’eliminazione di una delle figure di genitore e l’evidente danno per il bambino;
la legittimazione – di fatto - della pratica dell’utero in affitto”.
Il Legislatore italiano è dunque sul punto di equiparare l’unione tra persone dello stesso sesso al matrimonio tra un uomo e una donna ed aprire la strada all’utilizzo del corpo umano come merce, alla sottrazione dei bambini ai loro veri genitori.
Non va dimenticato, peraltro, che i diritti già riconosciuti ai componenti di una coppia di fatto, per via di intervento legislativo o giurisprudenziale, sono numerosissimi (sono in pratica esclusi la possibilità di adottare figli ed un regime pensionistico di reversibilità in favore del convivente, la riserva di legittima per la successione ed alcune garanzie e tutele penali/processuali).
La società attuale promuove una visione individualista dell’uomo ed è evidente l’attacco alla famiglia, in quanto essa custodisce una visione dell’uomo che poggia sulle relazioni, sull’amore, sul dono di sé.
La famiglia è la sorgente della vita pubblica, della responsabilità condivisa, della nascita dei figli, della formazione dei giovani, e come tale è insostituibile per il bene comune della società.
Dunque, chiediamo alla politica – piuttosto - un impegno serio e lungimirante nel realizzare politiche efficaci a sostegno delle famiglie, soprattutto quelle giovani.
Il recente Convegno ecclesiale di Firenze ci ha consegnato l’immagine di Gesù come prototipo di autentico umanesimo; allo stesso modo, il modello di famiglia che come cristiani invitiamo a guardare è quello della famiglia di Nazareth, nella quale i coniugi non sono mai soli, perché vivono secondo un grande disegno di Dio che dà senso al loro cammino e dà forza e conforto per affrontare le sfide del domani.
In sostanza, il messaggio del Vescovo ribadisce che la comunità cristiana si impegna per la famiglia con:
la testimonianza della bellezza del matrimonio tra un uomo ed una donna, pur nella consapevolezza delle difficoltà e fragilità che essi possono incontrare lungo il cammino (così come richiamato anche dai recenti Sinodi)
la preghiera, affidata ad ogni parrocchia, gruppo, famiglia della Diocesi: chiediamo al Signore con tutte le forze che intervenga ad illuminare le menti ed i cuori dei Parlamentari ed anche la coscienza critica del popolo italiano.
In vista dell’esame da parte del Parlamento italiano del disegno di legge relativo alle cosiddette “unioni civili”, la comunità cristiana, in quanto partecipe delle gioie e delle speranze, delle angosce e delle tristezze degli uomini, e mossa dall’amore per ogni uomo e ogni donna, d'ogni luogo e d'ogni tempo, sente il dovere di contribuire al dibattito pubblico con spirito pacato, ma fermo, facendo appello alla ragionevolezza di tutti gli uomini di buona volontà.
In data 15 gennaio, il Vescovo Mons. Andrea Turazzi, insieme al coordinamento degli Uffici Pastorali della diocesi di San Marino-Montefeltro ha rivolto un invito alla preghiera alle comunità cristiane.
Nel merito del disegno di legge, si tratta di un testo nei confronti del quale - dice testualmente il messaggio - la Chiesa italiana e la nostra diocesi “esprimono considerazioni di critica e di profonda preoccupazione, per almeno tre motivi:
la previsione di una sostanziale sovrapposizione del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare di “matrimonio” omosessuale a tutti gli effetti;
l’adottabilità da parte di coppie omosessuali, con l’eliminazione di una delle figure di genitore e l’evidente danno per il bambino;
la legittimazione – di fatto - della pratica dell’utero in affitto”.
Il Legislatore italiano è dunque sul punto di equiparare l’unione tra persone dello stesso sesso al matrimonio tra un uomo e una donna ed aprire la strada all’utilizzo del corpo umano come merce, alla sottrazione dei bambini ai loro veri genitori.
Non va dimenticato, peraltro, che i diritti già riconosciuti ai componenti di una coppia di fatto, per via di intervento legislativo o giurisprudenziale, sono numerosissimi (sono in pratica esclusi la possibilità di adottare figli ed un regime pensionistico di reversibilità in favore del convivente, la riserva di legittima per la successione ed alcune garanzie e tutele penali/processuali).
La società attuale promuove una visione individualista dell’uomo ed è evidente l’attacco alla famiglia, in quanto essa custodisce una visione dell’uomo che poggia sulle relazioni, sull’amore, sul dono di sé.
La famiglia è la sorgente della vita pubblica, della responsabilità condivisa, della nascita dei figli, della formazione dei giovani, e come tale è insostituibile per il bene comune della società.
Dunque, chiediamo alla politica – piuttosto - un impegno serio e lungimirante nel realizzare politiche efficaci a sostegno delle famiglie, soprattutto quelle giovani.
Il recente Convegno ecclesiale di Firenze ci ha consegnato l’immagine di Gesù come prototipo di autentico umanesimo; allo stesso modo, il modello di famiglia che come cristiani invitiamo a guardare è quello della famiglia di Nazareth, nella quale i coniugi non sono mai soli, perché vivono secondo un grande disegno di Dio che dà senso al loro cammino e dà forza e conforto per affrontare le sfide del domani.
In sostanza, il messaggio del Vescovo ribadisce che la comunità cristiana si impegna per la famiglia con:
la testimonianza della bellezza del matrimonio tra un uomo ed una donna, pur nella consapevolezza delle difficoltà e fragilità che essi possono incontrare lungo il cammino (così come richiamato anche dai recenti Sinodi)
la preghiera, affidata ad ogni parrocchia, gruppo, famiglia della Diocesi: chiediamo al Signore con tutte le forze che intervenga ad illuminare le menti ed i cuori dei Parlamentari ed anche la coscienza critica del popolo italiano.
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