Pur avendo sempre tenuto un atteggiamento propositivo, responsabile e di comprensione rispetto alla pandemia in corso non possiamo però esimerci da lesinare critiche ad una gestione politica, sanitaria che fa acqua a tutte le parti. Centralini sempre occupati, impossibilità di intercettare il proprio medico di base, interventi e visite ordinarie sospese, centri sanitari sempre più in difficoltà nonostante le tante proposte che sono arrivate sia da Libera che dagli organismi competenti, nessun adeguamento delle strutture dopo due anni dall’inizio del Covid-19 e ora constatiamo che le criticità riguardano anche i nostri concittadini più deboli e fragili. Infatti confrontandoci quotidianamente con operatori sanitari e socio sanitari, che stanno svolgendo un lavoro immane, e con tanti sammarinesi abbiamo appreso che con scarsissimo preavviso è stata disposta la chiusura del centro Atelier le Mani, unico centro diurno dove vengono erogati servizi assistenziali, terapeutico – riabilitativi ed educativi per migliorare la qualità della vita dei ragazzi con disabilità favorendone la socializzazione e l’integrazione. Libera propone di trovare immediatamente soluzioni temporanee, come per esempio il contingentamento degli ingressi anziché provvedere alla chiusura degli spazi, e di accelerare un ragionamento, già avviato, più complessivo sull’ampliamento e sul potenziamento delle strutture adibite alla crescita, educazione delle fasce più deboli. E’ del tutto inaccettabile, invece, come ancora oggi ci si trovi nella condizione di usare la pandemia come pretesto per non adeguare, implementare e migliorare servizi di questo tipo che sono sempre stati un fiore all’occhiello per la nostra Repubblica. Una Repubblica che si è sempre vantata di aver un servizio pubblico sanitario e socio-sanitario di livello e che oggi invece, specialmente in particolari ambiti, fatica a dare risposte ai nostri assistiti. Libera continuerà a battersi per quei valori che, nel 1955, hanno portato i sammarinesi a costituire l’Istituto Sicurezza Sociale: un servizio pubblico garantito per tutti, fiore all’occhiello del nostro sistema di welfare accompagnato da un senso di appartenenza che oggi rischia di essere messo in discussione da scelte politiche non all’altezza della nostra storia.
Libera