Di fronte all’impossibilità di eleggere una coppia reggenziale, i cittadini si aspettavano che la maggioranza presentasse immediate dimissioni.
Dimissioni che già dovevano essere date nel momento in cui la medesima maggioranza non riusciva più a garantire il numero legale delle sedute consiliari o una discussione in tempi ragionevoli di provvedimenti che hanno invece tenuto bloccato il Consiglio per intere settimane.
Invece nulla.
Come se niente fosse Dc, Ar e Motus continuano ad essere fortemente radicati su scranni che ormai non consentono di realizzare più alcuna politica, tenendo irresponsabilmente fermo il Paese che invece ha bisogno di interventi immediati in una pluralità di campi.
Fra i più urgenti quelli sul fronte del debito con l’estero, della sanità e dell’approccio con il mercato unico europeo, ma ce ne sono tanti altri.
San Marino sta cambiando rapidamente ma il governo, pur di conservare il proprio ruolo “nel non far nulla”, con l’inattività mette a repentaglio la stabilità sociale e il futuro economico della Repubblica in un frangente in cui i pilastri fondamentali dello stato sociale (scuola, sanità, previdenza, finanza pubblica) stanno purtroppo vacillando e pubblica amministrazione e comparto economico privato dovrebbero prepararsi per le sfide che li attendono con l’Unione Europea.
Solo chi manifesta la responsabilità di dedicare il proprio impegno ad affrontare queste grandi problematiche, deve condurre questo delicato momento che avrà ripercussioni fortissime sul futuro anche prossimo.
Solo chi è disposto a mettersi continuamente in discussione e a sottoporre le scelte al giudizio dei cittadini, può essere in grado di gestire una fase tanto complessa.
Solo il corpo elettorale può decidere quali forze politiche devono condurre questa fase e possibilmente come dovranno agire.
Libera chiede che da subito venga data voce agli elettori, gli unici autorizzati a decidere chi e come dovrà governare un Paese in completa trasformazione.
Comunicato stampa
Libera