Libera: gli obbiettivi di cambiamento in politica
Libera ha reso espliciti gli obiettivi di cambiamento che intende realizzare all’interno della politica, in particolare ritiene necessario:
- ridare forza alla democrazia diretta e rappresentativa,
- riaffermare il ruolo di neutralità attiva in politica estera,
- estendere i diritti e le libertà civili,
- gestire con intelligenza l’accordo di associazione con l’Unione Europea,
- finalizzare il bilancio pubblico alla crescita economica e ridurre l’impatto del debito estero,
- garantire e tutelare il lavoro, sia autonomo che dipendente, la libertà di impresa e l’equità fiscale,
- riformare il sistema della formazione e potenziare l’università pubblica,
- rivoluzionare le politiche territoriali garantendo migliore qualità della vita e la casa come diritto,
- avviare un piano per la transizione ecologica,
- riformare la sanità partendo dalla medicina di base e la prevenzione, potenziare le politiche sociali salvaguardando i fondi pensioni.
Libera nel ruolo che sarà chiamata ad assumere nella legislatura nata con le elezioni del 9 giugno, conferma con forza la volontà di perseguire tali obiettivi e ritiene necessario continuare a rappresentare le battaglie perseguite nella vecchia legislatura come forza di opposizione, condivise dal Ps e Psd nel percorso che ha portato alla definizione della coalizione, premiata con 18 seggi.
Libera è una forza nata per il cambiamento e continuerà ad esprimere tale prospettiva consapevole che l’elettorato si è espresso anche per consentire un ulteriore periodo di continuità che veda le forze più responsabili garantire stabilità politica ed economica nel periodo in cui la Repubblica dovrà confrontarsi con le nuove regole dell’accordo di associazione con l’Unione Europea.
Il Consiglio Direttivo del partito da quindi mandato al gruppo dirigente di sondare la possibilità di aderire ad un progetto di governo del Paese che tenga in primo luogo in considerazione una presenza capace di imprimere la necessaria energia affinché la stabilità economica e la gestione dell’accordo di associazione portino benefici anche di prospettiva per tutta la popolazione e nel contempo sia possibile realizzare il necessario cambiamento in particolare nella gestione delle politiche territoriali e nel mondo delle imprese, affinché il lavoro per tutti diventi un diritto e smetta di essere una concessione, e l’ambiente urbano torni ad essere bene comune per migliorare la qualità della vita dei cittadini e tuteli il loro diritto ad avere una casa e servizi infrastrutturali che rendano migliore la fruibilità dell’intero territorio. Il cambiamento è assolutamente apportarlo alla gestione della sanità, affinché torni ad essere quel bene prezioso che ha caratterizzato la vita della Repubblica dal 1955.
Cs Libera
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