Quando si è nervosi spesso si fatica a controllarsi e a rimanere lucidi.
Questo è il caso dell’ultimo comunicato dell’ex Movimento Rete che in maniera scomposta attacca l’opposizione rea di svolgere il suo ruolo ovvero l’opposizione!
Sarebbe interessante porsi subito alcuni interrogativi: ma non era Rete, che all’opposizione, chiedeva a spron battuto dialogo, metodo, condivisione con l’opposizione e addirittura ne proponeva lo statuto? Dove è finita quella Rete?
Purtroppo, cari concittadini, ci troviamo di fronte all’ennesimo dietrofront dell’ex Movimento.
Per non parlare del livello dell’attacco nei confronti di Libera.
Una forza politica, la nostra, che voleva gettare i presupposti per un governo di scopo e di salvezza nazionale, con l’obiettivo di avviare un percorso di riforme strutturali che da troppo tempo mancano al nostro Paese.
Rete ha preferito il ballottino post-voto, non scelto dagli elettori, con la Democrazia Cristiana accordandosi con l’ex nemico, ora compagno di poltrona, per un governo di tutt’altra natura che ha come obiettivo quello di salvaguardare interessi indicibili con la forza di 44 consiglieri che, più o meno consapevolmente, potrebbero andare a modificare per esempio l’assetto istituzionale o alienare terreni dello Stato o stendere e votare le più disparate leggi qualificate. Ovviamente tutto questo il Governo e la maggioranza lo stanno già facendo ma Rete lo vorrebbe addirittura con il silenzio dell’opposizione.
Come potete comprendere, cari concittadini, la deriva (o delirio?) è davvero preoccupante.
Quindi mentre il Paese aspetta la liquidità per le famiglie e le imprese, annunciata da mesi ma mai arrivata, mentre il Paese attende sviluppo e creazione di posti di lavoro (ricordiamo che la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record) e mentre attendiamo che chi ha sbagliato paghi l’ex Movimento Rete ha un solo intento: azzerare opposizione e Tribunale.
Ma non era Rete che chiedeva a gran voce giornate di festa nazionale dedicate agli arrestati del Conto Mazzini? Come mai non ne parlano più ed anzi attaccano in Consiglio il giudice che deve esprimersi in appello su quel procedimento? Per non parlare del silenzio sul caso Titoli o Tavolucci o addirittura sulle azioni di responsabilità dei banchieri che hanno creato i buchi negli istituti di credito. Rete su questi temi non dice più niente, anzi nell’ambito bancario si è impegnata ad approvare un provvedimento, ricordiamolo ai nostri concittadini, per far sí che si possa transare con lo Stato le azioni di responsabilità già precedentemente emesse sul dissesto di banca CIS (n. 2 richieste di transazione, del tutto ridicole in termini di rapporto, sono già state presentate). Questi sono fatti oggettivi.
Dal giustizialismo al “tarallucci e vino”, a quanto pare per Rete, il passo è breve.
Ma il comunicato delirante di Rete raggiunge l’apice quando nel citare il Conto Mazzini si afferma che qualche esponente di Libera sarebbe stato addirittura condannato nell’ambito di quel procedimento.
Falsità che giriamo al mittente invitando Rete a guardare in casa propria, evitando di usare il potere di governo per cambiare i CDA che li hanno querelati.
Invitiamo per questo Zeppa e compagni ad evitare la politica della menzogna, che tra l’altro non ha portato grande fortuna a Rete alle ultime elezioni, e ad occuparsi di dare soluzioni al nostro Paese che ha un estremo bisogno di risposte sistemiche, riforme, sviluppo e progettualità in un clima di responsabilità comune da sempre auspicato da Libera.
Comunicato stampa
Libera