L’obiettivo principale del governo dei 44, cioè quello di distruggere l’affidabilità e la credibilità del Tribunale mandando via tutti i giudici scomodi alla politica, è stato raggiunto. Nella notte due magistrati di Appello, i Professori Treggiari e Morrone, emeriti giuristi, e il Commissario Simoncini, uno dei pochi sammarinesi, rei di aver contrastato con il loro parere le volontà dei falchi della maggioranza direttamente dipendenti da un potere esterno alla politica, sono stati “cacciati”.
Un atto gravissimo poiché nessuna legge prevede che un giudice nel pieno delle proprie funzioni possa essere dimesso se non per decisione del Collegio dei Garanti in sede di giudizio di sindacato della magistratura.
La decisione invece l’ha presa la politica rappresentata dal Segretario di Stato alla Giustizia e da sette membri, Consiglieri di maggioranza della Commissione Affari di Giustizia, coadiuvati da un ridotto numero di magistrati ancora presenti, dopo le epurazioni, nel Consiglio Giudiziario Plenario.
La politica decide di mandare a casa dei magistrati, non era mai successo a San Marino.
La stessa cosa fatta da alcuni governi autoritari dell’est Europa che per tale comportamento sono stati pesantemente sanzionati dagli organismi internazionali che tutelano i diritti dell’uomo.
Di diritti dell’uomo infatti si tratta, poiché, come ha recentemente affermato l’alto Commissario per i Diritti Umani in una lettera di fuoco inviata al Segretario degli Esteri, Beccari, l’autonomia della magistratura rappresenta uno dei pilastri fondamentali per la garanzia dei diritti delle persone.
Ieri, prima che tutto questo accadesse, il giudice per i Rimedi Straordinari, Vitaliano Esposito, prevedendo quanto sarebbe accaduto di grave, aveva rassegnato le dimissioni dal proprio incarico con una lettera in cui afferma che purtroppo anche a San Marino “l’albero della sovranità del diritto” viene sradicato. Esposito è sostenitore del valore della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo nell’ordinamento sammarinese e colui che ha ispirato, se non scritto, il progetto di legge che limita i giudici nell’uso della carcerazione preventiva, di cui oggi il governo si fa vanto.
E’ molto probabile che anche altri magistrati stiano pensando di lasciare il proprio incarico essendo ormai il Tribunale nelle mani di poteri impronunciabili. Del resto attacchi furibondi da parte dei Segretari di Stato, di Consiglieri di maggioranza e di alcuni media, si sono ascoltati e letti anche recentemente contro magistrati che rivestono ruoli strategici nei processi e nelle inchieste più importanti che riguardano la Repubblica.
Le imposizioni da regime autoritario di questa notte e dei giorni precedenti produrranno ricorsi e ricusazioni a non finire bloccando di fatto il Tribunale, negando giustizia ai cittadini e salvando chi invece dovrebbe pagare per il maltolto.
Intanto il Greco, organo contro la corruzione del Consiglio d’Europa, chiede a San Marino una riforma strutturale del sistema della giustizia e regole che evitino i conflitti di interesse dei membri del Consiglio Grande e Generale.
I cittadini di certo non immaginavano cosa sarebbe accaduto dando potere a forze politiche che stanno portando il nostro Stato nel fango.
Libera nei prossimi giorni organizzerà iniziative per denunciare il colpo di mano che il governo ha messo in atto sul tribunale, si farà promotrice della mozione di sfiducia nei confronti del Segretario alla Giustizia che ha consentito e voluto questo scempio. Libera continuerà a battersi per amore della giustizia e per amore del Paese.
Comunicato stampa
Libera