Libera sostiene l’azione di UDS
LIBERA sostiene l’azione di UDS per il Referendum sulla depenalizzazione e regolamentazione dell’Interruzione Volontaria di Gravidanza. Questo sarà uno dei primi referendum senza quorum a San Marino, quindi anche un solo voto in più potrà determinarne il risultato. Ma su un tema delicato e trasversale come l’aborto non è corretto incitare un clima da stadio con due blocchi contrapposti, bensì una riflessione sullo stato di diritto. L’aborto non è un’invenzione moderna, veniva praticato fin dall’antichità e per i motivi più diversi. Anche San Marino, nonostante non esista una statistica a causa della legge che lo penalizza, l’aborto c’è e negare l’evidenza è stato un comportamento sbagliato e continuato negli anni, accompagnato da un atteggiamento di chiusura verso l’educazione sessuale in famiglia e a scuola, verso sistemi di prevenzione sicuri, atteggiamento che ancora oggi pervade un certo tipo di società. Oggi quella società si sveglia da un lungo torpore e annuncia che “Mai più una donna sarà lasciata sola, non considerata, non difesa…” È stato proprio quell’atteggiamento di chiusura che ha lasciato sole tante donne, non considerando la loro situazione, lasciate senza difesa e senza sostegno dal proprio Stato, uno Stato (più o meno laico…) che non ha mai voluto prendere in considerazione Istanze d’Arengo e proposte di legge di iniziativa popolare, l’ultima presentata nel 2014 e portata in prima lettura nel 2017. Donne giovani e adulte che sono andate ad abortire nella vicina Italia senza assistenza alcuna, né prima, né dopo, con le spese completamente a loro carico, abbandonate a e stesse! Che Stato è quello che mette la testa sotto la sabbia e tratta le sue donne in questo modo? Che risolve i problemi con un “Arrangiatevi da sole”? Nessuna donna è contro la vita, schieramenti di questo tipo sono irreali, forzati e fuorvianti. Il tema è altro, riguarda il principio di libertà e di autodeterminazione dell’individuo. Il corpo della donna è della donna e la donna in gravidanza non può diventare un mero contenitore, una scatola senza diritti! Il 6 giugno Rete ha depositato un progetto di legge che mira a recepire il quesito referendario, riprendendo in gran parte il pdl di iniziativa popolare del 2014, con l’aggiunta di alcuni temi che poco hanno a che fare con l’IVG. Da sottolineare che questo progetto arriva proprio dopo la chiusura della raccolta firme da parte dei promotori del referendum, datata 31 maggio. Comprendiamo la volontà di Rete di volersi salvare la faccia per prepararsi per la campagna referendaria e spendere il progetto di legge senza averlo condiviso nè con UDS nè tantomeno nella sua maggioranza che non ha fatto nessun passo in avanti in tema di diritti civili. Libera sostiene con forza l’azione di UDS e la proposta del quesito referendario, in linea con le normative italiane ed europee.
Libera
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