La vaccinazione della stragrande maggioranza dei cittadini, con il fondamentale supporto di Libera a utilizzare Sputnik, è stata forse l’unica cosa fatta bene in ambito sanitario ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda invece il riconoscimento europeo dei valori anticorpali acquisiti anziché della tipologia di vaccino i cittadini per il momento devono accontentarsi delle promesse da marinaio del Segretario alla sanità (“entro Giugno l’Ema riconoscerà Sputnik”) e subire tutti i disagi che questo comporta quando ci si deve spostare all’estero. Promesse da marinaio, nessun risultato ed innumerevoli peggioramenti nel funzionamento della nostra sanità, specialmente nella medicina di base, sono purtroppo sotto gli occhi di tutti i cittadini. In particolare il via libera per tornare a viaggiare, appunto il “green pass sammarinese”, al momento, non è riconosciuto in Europa. E non lo sarà fino a quando l’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, non riconoscerà il vaccino anti-covid Sputnik. Libera ha anche proposto con forza la collaborazione con l’Istituto Spallanzani per creare una sinergia importante con le strutture scientifiche al fine di verificare l’efficacia del vaccino e quindi agevolare il riconoscimento Ema. Infatti, lo Studio dello Spallanzani con l’evidenza dei dosaggi anticorpali dopo la seconda dose, era l’unico modo per fare approvare lo Sputnik. Ma ciò necessitava di darne evidenza alla comunità internazionale e scientifica con un intenso lavoro diplomatico.
Questa situazione che si è venuta a creare, non e’ stata valutata e attenzionata con il giusto tempismo dal nostro Esecutivo in particolare da Ciavatta, ed e’ diventato un problema non da poco per i nostri concittadini ai quali è stata iniettata una doppia dose del vaccino russo e che al momento potranno viaggiare liberamente solo in Croazia e Grecia, ma anche in Ungheria, Slovacchia, Serbia, Slovenia e Cipro. In sostanza, in quei paesi che riconoscono lo Sputnik. L’incertezza e’ evidente, Libera viene costantemente informata di difficoltà logistiche e richieste di chiarimenti rispetto a questa tematica. Libera, già da tempo, ha chiesto precisi chiarimenti, attraverso una interpellanza consigliare, sul riconoscimento della nostra tessera vaccinale, green pass, anche fuori dai nostri confini per gli spostamenti e per poter viaggiare liberamente. Nessuna risposta a noi e ai nostri concittadini e’ però arrivata se non le ormai consuete dichiarazioni propagandistiche. Riteniamo necessario, non più rinviabile, un chiarimento definitivo in questo senso da parte del nostro Esecutivo sull’attività diplomatica che è stata messa in campo e sulla risoluzione di queste difficoltà concrete che riscontriamo quotidianamente.
C.s. Libera