C’è a San Marino un ponte davvero pericolante ma non si tratta di un’infrastruttura bensì di un prestito internazionale che qualcuno ha avuto la malaugurata idea di chiamare ponte. Un ponte costruito in gran segreto per far fronte ad una emergenza che rischia di condurre verso una vera e propria catastrofe. Un ponte avvolto da una fitta nebbia che collega San Marino con una società offshore del Delaware e che tra un anno dovrà essere completamente pagato per poi essere smantellato. Un prestito internazionale di 150 milioni di Euro ad un tasso di interesse del 2,95% che dovrà essere restituito entro un anno solare e del quale, a giudicare dalle tante e costose consulenze, sembra essersene occupato mezzo mondo mentre a San Marino nulla è dato sapere. Il buon esito dell’accordo ed il relativo incameramento del prestito nelle casse dello Stato verso la fine dello scorso mese di dicembre sembrano certi ma in questo oscuro scenario tante domande sono legittime ed altrettante perplessità sorgono spontanee.
Quando mai si è visto uno Stato contrarre un debito internazionale coperto da segreto?
Come mai il prestito è stato contratto con Cargill Financial Services International Inc. con sede nel Delaware anziché con la casa madre Cargill Inc avente sede nel Minnesota?
Cosa e chi si nasconde dietro la segretezza di questo contratto oltretutto siglato con una società offshore?
Quali beni facenti parte del patrimonio pubblico lo Stato di San Marino ha ceduto a garanzia?
Che senso hanno le varie consulenze per milioni di Euro che dovranno essere pagate in favore di Rothschild & co., dello studio legale Clifford Chance LLP e di vari altri studi professionali anche sul nostro territorio?
Come si spiega che a Cargill Financial Services International Inc. debbano essere corrisposte 4 ulteriori tranches trimestrali di Euro 200 mila ciascuna trattandosi del soggetto erogante il finanziamento stesso e perciò già remunerato da un non indifferente 2,95% di interesse sul prestito?
Alla luce di questa quanto mai strana anomalia non è forse legittimo il sospetto che Cargill Financial Services International Inc. sia intervenuta in qualità di fiduciaria collocatrice del suddetto prestito?
Perché dopo il fallito tentativo di collocare bonds sammarinesi sui mercati finanziari, sapendo di non aver le carte in regola per questo genere di approccio, ci si è ostinati a ricercare finanziamenti sul mercato a condizioni capestro e di strozzinaggio speculativo?
Non sarebbe forse opportuno prima di avventurarsi verso questo tipo di prevedibili suicidi dotarsi di un sano progetto di sviluppo condiviso nel paese dove risultino chiari modi e tempi delle più urgenti riforme strutturali e dove sia resa attendibile la sostenibilità di un eventuale indebitamento pubblico?
Perché non si è proceduto, così come previsto da una norna approvata dal Consiglio Grande e Generale, alla creazione di un Fondo Sovrano in grado di dare corpo, consistenza, dignità e credibilità allo Stato?
e ancora:
Come mai si è proceduto al reperimento di finanziamenti da parte di Paesi amici o quanto meno da parte di Organizzazioni Finanziarie Sovranazionali?
Perché non si è valutata l’ipotesi di accedere a finanziamenti europei visto che San Marino pur non essendo un paese appartenente alla Unione Europea è comunque un Paese in area Euro?
ed infine:
Come verrà ricoperto questo prestito ponte tra un anno?
Dove sono finiti i 150 milioni e come verranno impiegate tali risorse?
Onorevole Segretario di Stato alle Finanze queste domande che tantissimi cittadini legittimamente si pongono sono ovviamente e per competenza rivolte a lei e da parte sua sarebbe, oltre ad una bella dimostrazione di trasparenza e di responsabilità, quanto meno doveroso rispondere dando così una giusta informazione e fugando ogni dubbio. Segretario eviti al suo Governo di passare alla storia come il Governo dei segreti; risponda, chiarisca e fughi ogni dubbio prima che i Cittadini dovendosi dare le risposte da soli siano indotti a commettere il peccato di pensar male. Dispiace Segretario vederla umiliarsi nel chiedere la fiducia su questioni di questa portata e su materie così delicate per le quali sa benissimo che la fiducia si ottiene solo a conti fatti. Un ultimo appunto vorrei rivolgerlo alla inconsistenza delle giustificazioni strategiche di mercato da lei addotte in merito all’opportunità di mantenere la segretezza di questo contratto sul debito ponte. I mercati finanziari oggi non funzionano affatto così, al contrario penalizzano tutte le situazioni e gli approcci non contraddistinti dalla massima trasparenza. Intanto i vari Paesi Europei con economie in deflazione si finanziano attraverso l’emissione di bonds pressoché tutti a rendimento negativo fatte salve l’Italia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia ancora leggermente in territorio positivo. Rendimento a 10 anni dei bonds europei.
• Grecia +0,82%; • Italia +0,57%; • Portogallo +0,07%; • Spagna +0,08%; • Germania -0,63%; • Olanda -0,53%; • Svizzera -0,51%; • Danimarca -0,50%; • Austria -045%; • Finlandia -0,43%; • Belgio -0,41%; • Francia -0,37%; • Irlanda -0,30%; • Svezia -0,03%.
Grazie Segretario Marco Gatti per le risposte che vorrà dare ad un cittadino curioso.
c.s. Libera