Lotta alle disuguaglianze di genere: dalla CGIL una importante occasione di approfondimento e di proposta
Liberare il lavoro dalle disuguaglianze di genere nelle aziende e nella società. È il tema dell'importante assemblea sindacale svoltasi a Rimini nei giorni scorsi, organizzata dalla CGIL riminese, a cui ha partecipato una delegazione della CSdL, rappresentata da Stéphane Colombari, funzionario FUCS (Federazione Servizi), e Simona Zonzini, funzionario FULI (Federazione Industria). Molto ricca e qualificata la rosa delle relatrici, tra cui Isabella Pavolucci, Segretaria della CGIL Rimini, Fiorella Parodi, Segretaria CGIL Emilia Romagna, ed Elvira Ariano, dell'Associazione "Rompi il Silenzio". Ha concluso i lavori l'ex Segretaria nazionale CGIL Susanna Camusso, ora responsabile delle politiche di genere della CGIL nazionale. Molti gli interventi di delegate che hanno portato sul palco le loro esperienze di donne lavoratrici ed in particolare l'impegno nella contrattazione per superare le discriminazioni di genere e per migliorare la condizione delle donne. La realtà italiana, come accade sostanzialmente anche in quella sammarinese, è ancora troppo poco a misura di donna - nelle retribuzioni, nelle carriere, nei tempi e nell’organizzazione del lavoro - e ciò rende necessario intervenire sia sul versante politico con norme ad hoc, sia su quello sindacale attraverso la contrattazione. La legge italiana ha recentemente introdotto la possibilità al part-time per la cura dei figli neonati anche per i padri. In tal senso occorre superare i ritardi culturali che ancora ruotano attorno al part-time per paternità. E comunque, in un'ottica di parità di diritti e di doveri nei confronti della famiglia, superare le discriminazioni che spesso subiscono le donne che attraverso il part-time accudiscono i figli, significa consentire anche agli uomini di usufruire di questa possibilità senza penalizzazioni. La stessa Camusso ha ricordato la necessità di una contrattazione inclusiva che metta al centro la condizione della donna per disegnare il necessario cambiamento: non più lavoro povero e orari lavorativi non rispettosi delle complessità di vita, ricordando che la stessa Costituzione italiana riconosce uguale retribuzione e stesse condizioni normative per uguali lavori. Centrale per la Camusso il ruolo di supporto dei servizi sociali come gli asili nido, non un semplice "parcheggio" dei figli, ma un luogo qualificato con una importante funzione sociale ed educativa. In tal senso occorre riconoscere a tutte le lavoratrici e i lavoratori il diritto ad accedere a questo fondamentale servizio sociale di supporto alle famiglie. Non poteva mancare un riferimento al problema della violenza sulle donne. In tal senso, tra le altre cose, attraverso la contrattazione le donne vittime di abusi e maltrattamenti hanno visto riconosciuto il diritto ad alcuni mesi di aspettativa dal lavoro, per meglio tutelarsi e proteggersi. Nel complesso, per la delegazione CSdL si è trattato una significativa occasione per approfondire e acquisire nuovi elementi di conoscenza rispetto ad una problematica complessa e sulla quale vi è ancora molta strada da percorrere, in termini legislativi, contrattuali e soprattutto culturali, anche nella realtà sammarinese.