Maria Elena D’Amelio alla conviviale Soroptimist
Bella serata conviviale Soroptimist nel giardino del ristorante Cesare mercoledì 22 giugno. Alle prelibatezze dello chef Graziano Canarezza si è aggiunto un interessantissimo intervento della dott.ssa Maria Elena D’Amelio, docente del corso di laurea in Comunicazione e Digital Media dell’Università di San Marino, sul tema L’ultimo tabù: rappresentazioni femminili e ruolo della madre nei media, dal dopoguerra ad oggi. La professoressa, che attualmente sta lavorando ad una monografia su divismo e maternità nel cinema e nei media, si occupa prevalentemente di cinema, media e studi di genere. Ha al suo attivo la pubblicazione del libro Ercole il divo (AIEP 2013) e del volume Italian Motherhood on Screen (Palgrave 2016) con Giovanna Faleschini Lerner. Il tema proposto da D’Amelio si inserisce nell’analisi degli stereotipi culturali e sociali, che stanno alla base delle differenze di genere per il cui superamento opera il Soroptimist. L’evoluzione delle rappresentazioni femminili nei media dal dopoguerra a oggi ha segnato e accompagnato la parallela evoluzione dei ruoli di genere nella società. Oggi ci si indigna nel vedere rappresentazioni stereotipate della donna, come quella della casalinga, mentre i media – dalla pubblicità alle serie tv – cercano di promuovere una visione progressista della donna, dalle bambine scienziate delle pubblicità Ikea fino alle nuove eroine dei film Marvel. Eppure, c’è un ruolo che sembra non riuscire a superare i rigidi confini dello stereotipo di genere: quello della madre. Soprattutto in Italia, si è cristallizzato in una serie di rappresentazioni radicate nel topos della mater dolorosa e nel sacrificio materno, ancora oggi difficile da scardinare, che la storica femminista Lea Melandri ha definito “l’ultimo tabù”. Partendo da esempi di attualità, come la polemica su Samantha Cristoforetti o quella sulle mom-influencers come Chiara Ferragni, e andando a ritroso nell’esplorazione delle dive madri del cinema degli anni ‘50-‘60, durante l’intervento D’Amelio ha innanzitutto ricostruito in chiave di storia culturale le rappresentazioni mediali della maternità in Italia. Nella riflessione sul ruolo e sul significato identitario dell’essere madre, che ne è seguita, ha quindi riproposto il tema della cattiva madre, rappresentato emblematicamente dal mito di Medea, e sottoposto alla riflessione del pubblico l'ambivalenza del materno, ancora così attuale. Il Soroptimist Club ringrazia vivamente tutti i presenti.
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