Messaggio degli Ecc.mi Capitani Reggenti in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa
La Giornata Mondiale della Libertà di stampa si celebra quest’anno in concomitanza del trentesimo anniversario della Conferenza sul tema promossa dall’UNESCO in Namibia nel 1991. In quell’occasione, proprio il 3 maggio, venne redatta la Dichiarazione di Windhoek per promuovere, richiamando esplicitamente l’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti dell’Uomo, l’affermazione dei principi della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza nei media quali elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani.
In un contesto economico, sociale e culturale profondamente mutato, ove la nascita e la diffusione sempre più ampia di nuove tecnologie digitali ha moltiplicato le opportunità di espressione e comunicazione, questa Giornata intende sollecitare attenzione e impegno da parte delle Istituzioni e della società civile a sostegno dell’informazione come bene pubblico da promuovere e salvaguardare. La difficile fase che stiamo ancora vivendo ci porta a riflettere con ancora maggior sollecitudine e consapevolezza sul ruolo della stampa, sulle condizioni che sono in grado di garantirne libertà, indipendenza e autorevolezza, sul contributo che essa è in grado di portare alla crescita della società.
L’emergenza pandemica ha, infatti, mostrato quanto forte possa essere l’impatto dell’informazione sui nostri atteggiamenti e comportamenti, soprattutto nei momenti più delicati e incerti. Una situazione che, di certo, ha ancor più evidenziato l’inestimabile valore di una informazione autorevole, attendibile e accurata, basata sulla attenta verifica e attendibilità delle fonti, sull’approfondimento e sull’attenzione nei confronti di quella complessità del reale che rischia di essere offuscata dalla ricerca dell’audience e di un facile sensazionalismo.
E, ancora più, dai crescenti e preoccupanti fenomeni di disinformazione, di diffusione di notizie distorte e ingannevoli, di messaggi di odio e di violenza che rappresentano una minaccia per una convivenza civile e democratica, rispettosa dei diritti e della dignità di ogni essere umano. E’ un’attività importante quella svolta dai giornalisti, chiamati a rappresentare, grazie all’autorevolezza e alla credibilità conquistata sul campo e confermata ogni giorno con la serietà del loro impegno, un riferimento affidabile per orientarsi criticamente di fronte agli eventi e al flusso impressionante di notizie che da ogni parte del mondo, sempre più rapidamente e in maniera incontrollata, giungono a noi.
Il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati implica che si rifletta attentamente anche sulle condizioni di sostenibilità economica in grado di assicurare la professionalità e il pluralismo delle voci, oltre alla trasparenza delle fonti di finanziamento. Riflessione tanto più doverosa nell’attuale momento di crisi economica e finanziaria che rischia di avere profonde conseguenze anche nel panorama informativo, ove crescente è il peso dei media online e di piattaforme digitali di portata globale.
Con questo spirito, plaudiamo alle iniziative in programma anche in Repubblica per richiamare l’attenzione della società civile, pienamente consapevole dell’informazione quale bene comune, sulla complessità delle sfide che gli operatori del settore si trovano ad affrontare.
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