Mons. Turazzi agli studenti: Gareggiate nello stimarvi a vicenda
Il messaggio del Vescovo in occasione dell'inizio dell'anno scolastico
Cari ragazzi, cari amici, ecco un nuovo anno. W la scuola! Come un rotolo di pergamena racchiude parole sconosciute finché è sigillato, così quel che accadrà nell’anno che comincia lo scopriremo giorno dopo giorno. Lo prendiamo, senza sapere quello che contiene, con fiducia e curiosità dalle mani di quanti ci vogliono bene: insegnanti, personale della scuola, educatori e tutti gli angeli che ci sono accanto. La metafora del rotolo di pergamena non ci è famigliare, siamo abituati all’uso dei social: tutto subito. La vita chiede altri ritmi. Anche quest’anno vorrei lasciarvi un messaggio: «Essere se stessi o la copia di qualcuno?». Conosco personalmente diversi di voi, ma so per certo che ognuno è un capolavoro, un pezzo originale, unico e sorprendente. Nella Bibbia c’è una preghiera che canta così: «Tu, Signore, mi hai fatto come un prodigio, come un ricamo nel grembo di mia madre» (Sal 139). Alcuni fanno fatica a crederci e si rassegnano a copiare, anziché tirar fuori il meglio di sé. Un cucciolo d’uomo guarda i suoi genitori, i suoi maestri, i suoi amici: questo è normale e buono. Guardando s’impara! Poi, scatta il confronto con gli altri, uno stimolo per crescere e migliorare. «Non potrei essere un campione nello sport? Non potrei diventare una hostess bella ed elegante?». Un grande amico dei sapienti (sant’Agostino) sussurrava, vedendo la vita buona di giovani e ragazze: «Se questi e quelle… perché non io?». Capita nei momenti di scarsa stima di sé, quando fatica a sbocciare il proprio io, che l’imitazione, da stimolo diventi pericolo, faccia perdere fiducia in se stessi e lasci gregari per sempre o con l’amarezza di essere un campione mancato. Vi dico: «Gareggiate nello stimarvi a vicenda»! Mi rivolgo a ciascuno personalmente: «Occhio ai modelli». Credo che tu, per giovane che sia, sappia distinguere i modelli positivi da quelli negativi. Si sa – come dice il proverbio – che gli esempi attirano. Molti vedono in Gesù l’esempio di vita più affascinante; da lui tanti hanno imparato e sono diventati, a loro volta, modelli di vita, come Francesco d’Assisi e Chiara, come san Marino e tanti altri... «santi della porta accanto». Abbiamo bisogno della tua originalità: è la miglior forma di protesta per cambiare e migliorare la nostra società. Martin Luther King (grande leader antirazzista americano) diceva: «Se non potete essere un pino sulla vetta del monte, siate un cespuglio nella valle, ma siate il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello. Se non potete essere una via maestra siate un sentiero. Se non potete essere il sole siate una stella, non con la mole vincete o fallite. Siate il meglio di qualunque cosa siate. Cercate ardentemente di capire a cosa siete chiamati e poi mettetevi a farlo appassionatamente». Gareggiamo nello stimarci a vicenda.
Vescovo Andrea